“La rigenerazione non e’ il Superbonus. “Rigenerare e’ un concetto molto piu’ ampio che parte dalla necessita’ di un recupero sociale di un determinato ambito territoriale e che necessita di una pluralita’ di interventi in grado di restituire dignita’ ed orgoglio al cittadino”. Lo ha detto il presidente di Ance Roma – Acer, Nicolo’ Rebecchini, intervenendo al dibattito online “Per una efficace rigenerazione urbana”, promosso da In/Arch Lazio (Istituto nazionale di architettura). “Il Superbonus e’ solo un intervento di maquillage, utile, per rispondere ad alcune esigenze come il contenimento dei consumi energetici o la sicurezza statica, ma che influiscono poco sulla rinascita sociale – ha aggiunto Rebecchini -. Rinascita che si persegue creando nel territorio lavoro, economia e spazi di aggregazione. Per fare questo occorrono tante cose. In primis, un atteggiamento positivo e propositivo, superando ideologie troppo conservative. Per rigenerare occorre un intervento normativo statale che superi un modello nato per gestire l’espansione delle citta’ che dichiari l’interesse pubblico degli interventi, anche quelli diretti, che semplifichi le procedure e agevoli fiscalmente gli interventi”. Rebecchini giudica positivamente la defiscalizzazione, “ma nel disegno di legge Ferrazzi non c’e’ nessuna innovazione sugli standard e non viene introdotto l’interesse pubblico per chi fa rigenerazione urbana”.
Secondo il presidente di Ance Roma – Acer, Nicolo’ Rebecchini “i soldi del Recovery servono anche a fare il superbonus che potra’ essere usato anche per migliorare e riqualificare edifici, ma il provvedimento risponde solo in minima parte alla rinascita sociale, che e’ essenza imprescindibile della rigenerazione urbana. Bisogna perseguire e creare nei territori lavoro, economia e spazi di aggregazione e bisogna smetterla con ideologie conservative. Certo non e’ con le proposte di legge che sono attualmente in discussione in Parlamento che si puo’ affrontare il tema della rigenerazione. Sono proposte inemendabili. Da ritirare – ha sottolineato Rebecchini -. Per fortuna come noi la pensano la Consulta delle Regioni e l’Associazione dei Comuni italiani (Anci). Le Regioni hanno provato ad intervenire, con proprie leggi, ma le strette maglie della Costituzione hanno spesso bloccato le innovazioni”, ha concluso.