Sul reddito di cittadinanza “è stato fatto un pasticcio e va corretto. Il Pd quando ha governato nel governo Conte 2, in cui io ero ministro dell’Economia, ha sostenuto il reddito di cittadinanza dicendo che andavano migliorate le politiche attive del lavoro”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenendo alla trasmissione “In onda” su La7.
“Questo pasticcio produrrà un ingorgo di burocrazia nei servizi sociali comunali. A Roma abbiamo 40mila percettori, uno su due rientrerà in quella scure e si rivolgerà ai servizi sociali. Tra quei 20mila almeno la metà perderanno il sostegno”, ha aggiunto.
Nel Municipio Roma VIII “saranno circa 8mila le persone che dovranno adeguarsi ai nuovi dispositivi del governo e più della metà di queste non potrà percepire nessun tipo di sostegno”. Lo afferma in una nota il presidente del Municipio Roma VIII, Amedeo Ciaccheri di Sinistra civica ecologista. “Dal primo agosto decine di migliaia di cittadini della nostra città cesseranno di percepire una misura sostanziale per la propria sopravvivenza. Il governo Meloni scarica sugli enti locali e a Roma sui Municipi il peso della bomba sociale che rischia dal prossimo autunno di esplodere nella nostra città. Assieme ai sindacati e alle associazioni – sottolinea Ciaccheri – l’urgenza di un tavolo istituzionale accanto al sindaco Gualtieri con Regione e governo per affrontare l’emergenza per affrontare la necessità di misure di sostegno al welfare locale è quanto meno urgente”.
“Solamente nel Municipio VIII saranno circa8 mila le persone che dovranno adeguarsi ai nuovi dispositivi del governo e più della metà di queste non potrà percepire nessun tipo di sostegno – prosegue Ciaccheri -. La bomba sociale che oggi è evidente era nota da tempo e si è fatto troppo poco fino a oggi per arginare le scelte ciniche del governo Meloni. L’unica priorità che hanno gli enti locali è non fare cadere in un cono d’ombra le migliaia e migliaia di cittadini e cittadine che rischiano di essere espulsi da qualsiasi forma di welfare. Per questo – conclude – nei Municipi dovremo immaginare nuovi strumenti per dare riconoscimento e organizzazione a chi oggi aspetta risposte sul proprio futuro, che siano registri o comitati territoriali per il reddito”.
Secondo i dati della Cgil – che riporta oggi il dorso locale del Corriere della Sera – la metà delle 120.826 famiglie del Lazio ( il 59%) che percepiscono il reddito di cittadinanza, con l’entrata in vigore delle nuove norme, il sussidio verrà progressivamente sospeso.
Di questi nuclei famigliari 88.690 sono residenti a Roma (con 175.662 persone per un reddito di importo medio mensile di 567,55 euro), 12.632 famiglie sono quelle di Latina (con 26.249 cittadini e un assegno medio mensile di 572,91 euro) mentre 10.832 nuclei familiari risiedono a Frosinone (con 22.328 persone e un reddito medio di 586,22 euro), 5.796 famiglie a Viterbo (composte da 11.072 persone per un impegno mensile di 562,79 euro ) e infine 2.876 nuclei percettori del reddito abitano a Rieti (in cui si contano 5.271 persone con 540,54 euro di importo medio del sussidio).