Referendum Atac l’11 novembre. É scontro su voto elettronico

M5S studia possibilitá, 'no' Radicali: “Sperimentazioni di voto elettronico non garantirebbero la sicurezza e la segretezza del voto”

Deposito firme referendum Radicali su Atac (Foto Omniroma)

Il referendum sulla messa a gara del trasporto pubblico locale di Roma, che riguarda da vicino il
futuro dell’Atac, si terra’ domenica 11 novembre. A stabilirlo un’ordinanza della sindaca Virginia Raggi che ha fatto slittare di cinque mesi la data della consultazione popolare promossa dai Radicali Italiani, inizialmente prevista per oggi.

Tra le cause dello spostamento, gia’ annunciato nei giorni scorsi dal Campidoglio che pero’ solo ieri ha fissato la nuova data, c’e’ “la stretta contiguita’ e la sostanziale concomitanza venutasi a determinare tra lo svolgimento dei referendum indetti per il 3 giugno 2018 e il periodo in cui sono state successivamente fissate le operazioni elettorali nei municipi” VIII e III, chiamati alle urne domenica prossima per il rinnovo dei consigli e dei rispettivi minisindaci.

E’ gia’ scontro pero’ tra i pentastellati, alla guida della citta’, che ipotizzano di utilizzare il voto elettronico per la consultazione, e i Radicali, promotori del referendum, che sono fermamente
contrari.

Sono due i quesiti che verranno sottoposti ai cittadini. Il primo, quello che mette in discussione il futuro della municipalizzata romana (ad oggi gestore unico del trasporto in citta’ a bordo di bus, tram e metro), recita: “Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo, ovvero su gomma e rotaia, mediante gare pubbliche, anche a una pluralita’ di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e della ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?”.

Il secondo: “Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo, ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresi’
l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”.
Per promuovere il si’ o il no al referendum sono operativi gia’ diversi comitati cittadini. Il Movimento Cinque Stelle punta sull’affidamento in house, peraltro gia’ prorogato fino al 2021 ad Atac. Con il presidente della Commissione riforme istituzionali, il pentastellato Angelo Sturni, spiega che per
l’11 novembre “e’ allo studio la possibilita’ di usare per la prima volta il voto elettronico”. Quanto all’abolizione del quorum al referendum, altra misura contenuta in una recente modifica dello Statuto del Campidoglio, Sturni risponde: “Siamo favorevoli ovviamente, ma non sappiamo se sia gia’ applicabile”.

E la reazione contrariata dal fronte dei Radicali Italiani, promotori della consultazione, non tarda ad arrivare: le modalita’ di voto dovranno essere quelle tradizionali e nei seggi dove si vota normalmente per ogni altra elezione – dice il segretario Riccardo Magi -. Sperimentazioni di voto elettronico non garantirebbero la sicurezza e la segretezza del voto e non sono ancora contemplate dai regolamenti di Roma Capitale”.

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