Il prossimo 4 marzo gli elettori del Lazio sono chiamati a votare non solo per Camera e Senato, ma anche per scegliere i 50 componenti il prossimo Consiglio regionale ed il futuro “governatore”. Rispetto al voto del 2013, ci sono alcune novità, una delle quali di particolare rilievo: lo sbarramento all’8 per cento che impedirà l’ingresso alla Pisana delle liste non coalizzate, con la sola eccezione del M5S, di gran lunga il primo partito del Lazio.
E proprio una soglia così alta fa pensare che la scelta differenziata in Lombardia e Lazio di “Liberi e Uguali” sia dovuta molto probabilmente al diverso livello di sbarramento. A differenza della nostra regione, infatti, per accedere al consiglio regionale lombardo basta superare il 3% dei voti, quindi ben 5 punti percentuali in meno rispetto a quelli richiesti per la Pisana.
L’uscente Nicola Zingaretti (PD) ha avuto quindi abbastanza facilmente l’appoggio del LeU cui tutti i sondaggi danno nel Lazio un risultato inferiore all’8%, anche se per stipulare questa alleanza ha dovuto rinunciare all’appoggio della lista “Civica e Popolare” di Beatrice Lorenzin, molto meno forte della lista di sinistra, che correrà da sola e quindi con poche possibilità di accedere in Consiglio regionale.
Comunque, gli ultimi sondaggi (dalla prossima settimana sarà vietata la loro pubblicazione anche se su Internet impazzeranno lo stesso sotto forma di corse di cavalli, cani e auto) danno per vincente Nicola Zingaretti (Centrosinistra) con il 33,2 per cento contro il 29% di Roberta Lombardi (Cinquestelle), il 22% di Stefano Parisi (Centrodestra) ed il 12% del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. I dati degli ultimi 2 candidati alla presidenza evidenziano che, molto probabilmente, se il centrodestra avesse trovato un accordo su un solo nome per l’elezione a “governatore”, avrebbe avuto più possibilità di scavalcare i due principali competitors – Zingaretti e Lombardi: La somma delle intenzioni di voto per Parisi e Pirozzi arriva infatti al 34 per cento, superiore, anche se di poco, al 33,2% del presidente uscente ed al 29% dell’esponente grillina.
Da rilevare, infine, che l’80% dei nuovi consiglieri (ovvero 40) sarà eletto con il sistema proporzionale (da ricordare lo sbarramento all’8%) mentre il restante 20% (10 consiglieri) sarà assegnato con un premio alle liste circoscrizionali che sostengono il presidente garantendo la presenza di ogni circoscrizione elettorale della regione (Roma metropolitana, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo).
Per la cronaca, ricordiamo che sono 9 i candidati alla presidenza e 19 le liste che concorrono, da sole o in coalizione, nelle elezioni regionali.