La commissione Rifiuti del Consiglio regionale, presieduta da Laura Corrotti di Fd’I, ha deciso a maggioranza il rinvio all’Aula della proposta di legge per l’abolizione della legge 14 del 2022, che disciplina gli enti per il governo degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti urbani (Egato). L’assessore Fabrizio Ghera, illustrando il provvedimento, ha spiegato che l’abrogazione si rende necessaria in vista della revisione del Piano regionale rifiuti, già iniziata dalla Giunta, con la presentazione delle linee guida. “Partiremo dall’ascolto dei territori – ha spiegato l’assessore Ghera –. Il numero degli Egato era eccessivo, c’era la necessità di ridare certezze a chi lavora nel settore, a partire dalle società partecipate”.
L’intervento normativo in esame risponde alla esigenza di apportare disposizioni di aggiornamento e modificazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, approvato con deliberazione del Consiglio regionale del 5 agosto 2020. La proposta di legge intende abrogare “le disposizioni introdotte nella precedente legislatura volte a disciplinare l’istituzione degli enti di governo degli ambiti territoriali in ragione della necessità di aggiornare e revisionare il Piano di gestione dei rifiuti, anch’esso approvato nella scorsa legislatura ma che risente della oggettiva necessità di un profondo adeguamento”. Il modello organizzativo scelto e l’individuazione degli ambiti ottimali “sono infatti conseguenti al Piano stesso e, pertanto, l’obiettivo della revisione e dell’aggiornamento del Piano vigente implica il superamento dello schema già definito – si legge nella proposta di legge -. Ciò anche allo scopo di intraprendere un percorso che in attuazione delle linee guida dello Stato di cui al richiamato art. 195, preveda il coinvolgimento degli enti locali e delle realtà sociali ed associative che a vario titolo operano in tale contesto”.
Al momento quella di Frosinone è l’unica assemblea Egato costituita, delle cinque totali istituite dall’amministrazione Zingaretti: una per ogni provincia, con l’Ato della città metropolitana di Roma Capitale che prevede due sub ambiti (Roma capitale e l’ex Provincia). Tutte con il compito di gestire la raccolta dei rifiuti, assorbendo le funzioni dei Comuni. Con questo provvedimento, questi enti, definiti dal centrodestra un “poltronificio Pd”, vengono aboliti definitivamente, facendo decadere anche le assemblee degli Egato stessi, in particolare di quello di Frosinone (Egaf), l’unico in cui erano stati eletti come presidente l’ex consigliere regionale Pd Mauro Buschini (che meno di una settimana fa si è dimesso dall’incarico) e il consiglio direttivo
Critiche al provvedimento da parte dell’opposizione che, con gli interventi di Massimiliano Valeriani del Pd, Adriano Zuccalà del M5s, Enrico Panunzi del Pd e Alessandra Zeppieri del Polo progressista, ha chiesto di conoscere quale sia la strategia alternativa agli Egato, definiti “strumenti organizzativi necessari all’individuazione dei siti dove realizzare gli impianti per lo smaltimento necessari”. Per la maggioranza sono intervenuti il capogruppo di Fd’I Daniele Sabatini, Laura Cartaginese della Lega, che hanno espresso appoggio e soddisfazione per le scelte della Giunta “che eliminano carrozzoni mai costituiti”. Nelle sue conclusioni l’assessore Ghera ha ribadito che “l’eliminazione degli Egato non porterà a nessuna paralisi”. Infine, la stessa presidente Laura Corrotti ha definito “carrozzoni” gli Egato che “stiamo abrogando. E avviato l’iter per modificare un piano rifiuti regionale approvato dalla giunta Zingaretti, ma bocciato poi anche dal suo stesso sindaco di Roma Gualtieri”