Regione Lazio: giunta di massimo 10 assessorati, almeno 4 donne

Sembra ormai certo che la delega alla Sanità resterà in mano a Rocca, mentre al Bilancio andò un tecnico

Nel Lazio, concluse le operazioni di voto e a scrutinio ultimato, per avviare le procedure di insediamento della nuova legislatura, bisognerà attendere la proclamazione degli eletti. Il cronoprogramma prevede, infatti, la proclamazione da parte dell’Ufficio centrale regionale, costituito presso la corte d’Appello, del neo presidente della Regione Francesco Rocca e dei 50 consiglieri. Questo primo passaggio dovrebbe avvenire, per consuetudine, dopo una decina di giorni dal voto. Successivamente alla proclamazione, indicativamente alcuni giorni dopo, il presidente Francesco Rocca dovrà comunicare la composizione della Giunta regionale. Il nuovo governatore, però, entrerà ufficialmente in carica alla prima seduta del Consiglio regionale che – come in occasione delle precedenti elezioni – si dovrebbe tenere a un mese dal voto e a 20 giorni dalla proclamazione.

Tutti i consiglieri dovranno comunicare il gruppo consiliare del quale intendono fare parte. La prima riunione dell’aula della Pisana sarà presieduta all’inizio dal consigliere più anziano di età. In questa occasione, inoltre, il presidente Rocca terrà il suo discorso di insediamento, presenterà all’Aula la composizione della giunta e il programma di governo per i prossimi cinque anni. Infine, durante la prima seduta saranno eletti il presidente del Consiglio regionale e i componenti dell’Ufficio di presidenza: quindi due vicepresidenti, uno di maggioranza e uno di minoranza, e due consiglieri segretari, espressone anch’essi della maggioranza e della minoranza.

Intanto, nella sede della giunta regionale cambia anche il colore degli arredi: al posto dei tappeti rossi dell’era Zingaretti, vengono stesi quelli blu. Rocca potrà contare su una maggioranza assoluta e solida: su 51 seggi il centrodestra ne occupa 31, a trazione Fd’I che elegge 22 consiglieri. Per i campioni di preferenze alle urne potrebbe arrivare un posto nella nuova giunta, anche se al momento si sa poco. Alcune voci però già iniziano a circolare, proprio sulla base dei nomi che hanno riscosso più successo alle urne.

La giunta potrà essere composta da un massimo di 10 assessorati, con una rappresentanza femminile di rilievo, almeno 4. Quindi, secondo i bene informati, ipotizzando che la delega alla Sanità rimanga in mano a Rocca, la spartizione dovrebbe prevedere sei assessorati per Fd’I, con l’esclusione della figura del tecnico al Bilancio. La Lega, invece, forte del risultato ottenuto alle urne, starebbe chiedendo la presidenza dell’Aula e due assessorati. Ma alla fine per una equa distribuzione potrebbe chiudere la trattativa accontentandosi di un solo assessorato. Tra i nomi più quotati ci sono, per il gruppo di Fd’I, il “meloniano” Giancarlo Righini e il “rampelliano” Fabrizio Ghera. Per il primo potrebbe arrivare la delega all’Agricoltura e alle Attività produttive, mentre per il secondo si parla dell’assessorato ai Lavori pubblici. Sempre in quota Fd’I, Antonello Aurigemma punta ai trasporti. La vicepresidenza potrebbe andare a una donna e, in questo caso, in pole c’è l’ex eurodeputata Roberta Angelilli, con la delega all’ambiente o allo sviluppo economico. La Lega, invece, potrebbe guidare l’assessorato agli enti locali. I due i nomi forti del Carroccio sono Pino Cangemi e Angelo Tripodi, col primo, però, più orientato verso la presidenza del Consiglio regionale.

Un ruolo in giunta potrebbe spettare anche a Fabio Capolei, primo eletto di Forza Italia a Roma. Sono solo ipotesi e voci, anche perché ogni decisione in tal senso ancora non è stata presa e dipenderà molto dalle “trattative” tra le forze politiche della maggioranza. Lo stesso Rocca, subito dopo la vittoria, ha precisato che la formazione della squadra deve essere “parte di un ragionamento di insieme a tutta la coalizione, l’ultima volta ci sono voluti una ventina giorni. Dobbiamo partire subito, non possiamo perdere nemmeno un giorno”. Rocca sta riflettendo sulla possibilità di tenere le delega alla Sanità: “sicuramente seguirò la sanità molto da vicino ma ancora non ho preso una decisione, ci sto riflettendo”. La possibilità di un interim alla sanità è comunque un’opzione sul tavolo. Comunque, sarà una squadra molto politica e rappresentativa della volontà popolare. Il valzer del toto giunta è iniziato. Il neo governatore Rocca, intanto, ha già iniziato a seguire i principali dossier della politica regionale, a cominciare dalla sanità, come ha avuto modo di annunciare più volte. “Il nostro obiettivo è governare la regione per 10 anni”, dice in una delle prime interviste. Tra le priorità la sanità del Lazio, “da ricostruire e probabilmente anche da ripensare”, ha più volte ripetuto.

L’intenzione di Rocca è quella di mettere sotto governo tutte le strutture pubbliche e private, “in maniera molto laica”, promettendo di mettere mano al problema delle liste di attesa. Quindi, iniziando dall’abbattimento delle liste d’attesa per le visite specialistiche e razionalizzando la gestione dei posti letto nelle strutture pubbliche e private accreditate.

“Non possiamo più tollerare che ci siano pazienti buttati per terra nei pronto soccorso o su barelle usate come posti letto”, ha più volte detto l’ex presidente della Croce Rossa. Inoltre, la prossimità dell’assistenza sarà il cardine dell’azione di governo. Subito dopo l’insediamento Rocca dovrà affrontare, diverse, questioni imminenti: come l’approvazione del bilancio previsionale, con una verifica dei conti del Lazio. Altro obiettivo sarà quello di far ripartire gli investimenti, in primis quelli necessari alla sanità per intervenire sui pronto soccorso e in contemporanea sulle infrastrutture. In un secondo momento, Rocca ha annunciato di voler rivedere l’intero piano rifiuti approvato da Zingaretti nel 2019. Favorevole alla realizzazione del termovalorizzatore a Roma, voluto dal sindaco Gualtieri, il neo governatore ha espresso solo alcune riserve legate alla viabilità del luogo dove si vuole costruire: l’Ardeatina. Secondo Rocca, per chiudere il ciclo dei rifiuti, oltre gli impianti, serve puntare sull’incremento della raccolta differenziata. In tal senso, il neo -presidente ha assicurato la massima collaborazione con Roma, anche in vista del Giubileo 2025.

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