Regione Lazio: no a deposito per stoccaggio scorie nucleari a Viterbo

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all'unanimità una mozione contro l'ipotesi di un'area di stoccaggio nella Tuscia

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità una mozione contro l’ipotesi di realizzare nella Tuscia un deposito nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari.

“La terra non è una eredità ricevuta dai nostri padri ma un prestito da restituire ai nostri figli”, scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. “È con questo spirito che continua il nostro impegno per dire no alla realizzazione nella Tuscia di un deposito nazionale di stoccaggio di rifiuti radioattivi – sottolinea Rocca -. Dopo anni di silenzi sul tema, a fine marzo ho deciso di fare ricorso al Tar del Lazio, e oggi (ieri ndr) il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità una mozione presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia Daniele Sabatini e Giulio Zelli, che rafforza questa linea. Un altro atto a difesa dell’integrità di un territorio che difenderemo in ogni sede, oltre ogni divisione e appartenenza politica”, conclude Rocca.

La mozione è stata sottoscritta anche dal vice presidente del Consiglio regionale Enrico Panunzi. “Aggiungiamo un altro tassello fondamentale ad avvalorare la netta contrarietà al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nella provincia di Viterbo – afferma l’esponente del Partito democratico -. Già nel 2021, appena pubblicata la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) a depositare le scorie nucleari dalla Sogin, di cui ben 21 aree su 51 venivano individuate proprio nel viterbese, mi ero fatto immediatamente promotore di un ordine del giorno, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, con il quale impegnavo il Presidente e la Giunta a redigere osservazioni per di impedire che fossero individuate come aree idonee quelle del territorio del Lazio”.

 

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