Regione Lazio, presto legge su equo compenso e ‘rider’

Unanimità in commissione Lavoro per paghe professionisti, a maggioranza 'gig economy'. E' la prima Regione a dotarsi di una normativa che non riguarderà solo i fattorini

La Regione Lazio si avvia ad avere una legge sull’equo compenso dei professionisti e una per la tutela dei lavoratori digitali, i cosiddetti ‘rider’. I due testi sono stati approvati stamattina dalla commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio, presieduta dalla dem Eleonora Mattia, che è anche firmataria insieme al collega Pd, Salvatore La Penna, della proposta di legge a tutela dei professionisti, approvata all’unanimità.

Nata dopo un confronto con gli Ordini e le categorie, la pdl introduce strumenti da un lato per garantire che la Regione, le società controllate e gli enti strumentali riconoscano compensi equi; dall’altro per assicurare al professionista di ricevere i pagamenti, a pena di sospensione del procedimento amministrativo che ha richiesto la sua prestazione. Vengono inoltre negate le autorizzazioni a chi non paga il progettista.

Nel Lazio il provvedimento riguarderà circa 175mila professionisti. Secondo i dati che hanno portato alla stesura della legge, tra il 2005 e il 2017 in Italia i redditi dei professionisti sono calati del 19%, e c’è anche un tema anagrafico e di genere: gli under 40 guadagnano la metà degli over 50, mentre le donne arrivano al 56% della paga degli uomini.

Ok anche alla legge di iniziativa di Giunta sulla ‘gig economy’, la prima in Italia, che non riguarda solo i cosiddetti ‘rider’ (i fattorini di prodotti alimentari) ma tutti i lavoratori che operano tramite app e piattaforme digitali. In questo caso l’ok non è stato unanime: a quanto si è appreso dai presenti la Lega si è astenuta, mentre Roberta Lombardi (M5s) ha votato contro.

Per loro sono previsti il divieto del cottimo a fronte di un compenso ‘a tempo’ nel rispetto dei minimi stabiliti dai contratti nazionali; le piattaforme devono inoltre adeguare il calcolo dei salari anche sulla base di maggiorazioni previste per servizi festivi o notturni; viene inoltre riconosciuto il diritto alla tutela contro gli infortuni e per le malattie professionali, e i datori di lavoro devono organizzare incontri di formazione con i lavoratori e garantire loro dispositivi di protezione, come ad esempio i caschetti. Ora le due proposte di legge andranno calendarizzate dalla capigruppo per la discussione finale in Aula.

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