Rifiuti: Alfonsi, “noi del Pd abbiamo chiuso Malagrotta, noi la faremo bonificare” 

Lo ha detto ieri l'assessora capitolina all'Ambiente e Rifiuti durante la commissione capitolina speciale sul Pnrr, ricordando che oggi si recherà "proprio in Valle Galeria per una commissione congiunta". E sulle polemiche legate ai biodigestori, taglia corto: "Le uniche rimostranze di Casal Selce sono state della politica. La politica romana penso debba fare una riflessione"

L' assessore ai Rifiuti di Roma Sabrina Alfonsi

“Casal Selce non è Valle Galeria. C’è una distanza di quasi nove chilometri. Se ragioniamo così non possiamo mettere niente da nessuna parte”. Lo ha detto ieri l’assessora capitolina all’Ambiente e Rifiuti, Sabrina Alfonsi,  durante la commissione capitolina speciale sul Pnrr.

Alfonsi, ai commissari che le contestavano l’opportunità di presentare al bando Pnrr il progetto per un impianto di biodigestore anaerobico da realizzare a Casal Selce, (“che dista appena 2 soli chilometri da Massimina, il centro abitato più colpito dalla presenza per anni della discarica di Malagrotta. L’assessora conosce poco quei posti”, è stata l’obiezione del consigliere Udc-Fi Marco Di Stefano) ha risposto che stamattina si recherà “proprio in Valle Galeria per una commissione congiunta: noi del Pd abbiamo chiuso Malagrotta, noi la faremo bonificare”.

“La scelta di Casal Selce e Cesano – ha quindi spiegato l’assessora – per localizzare i progetti di biodigestore, dipende dal fatto che le aree sono già di Ama ed erano state ritenute idonee per impianti con più impatto di quello che andiamo a gestire, in cui c’era già un’autorizzazione per impianti aerobici, e questo ci permette di mettere in campo i lavori in tempi compatibili con quelli richiesti dal Pnrr”.

La scelta dei biodigestori anaerobici, ha spiegato il vicedirettore generale di Ama Emiliano Limiti presente all’audizione “viene fatta su tutto il territorio nazionale e ci permette di rendere operative attività che ci consentiranno di trattare 230mila tonnellate di rifiuti ciascuno come capacità di ricevimento, di portare a reddito il riciclo dell’organico e di rendere indipendente Roma. Oggi, infatti, gestiamo su 160-180mila tonnellate di organico 30mila tonnellate nell’impianto Ama di Maccarese e il resto va fuori dal Comune”.

“L’unica cosa che non possiamo dire – ha obiettato ancora Alfonsi interloquendo con i commissari Ferdinando Bonessio dei Verdi e Paolo Ferrara del M5S – è che gli impianti di biodigestione anaerobica producono problemi di salute pubblica e creare allarme ingiustificato. Se anche mettessimo quell’impianto anche in una zona che ha il 100% di popolazione con il cancro – ha sostenuto Alfonsi – non avremmo un rischio di salute pubblica. Le uniche rimostranze di Casal Selce sono state della politica. La politica romana penso debba fare una riflessione”, ha concluso.

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