Le 700 tonnellate di rifiuti contenute in un treno fermo da circa 2 mesi in una stazione della Capitale verranno avviate a smaltimento a partire da dopodomani 16 agosto. L’immondizia di Roma inizialmente destinata alla Germania era rimasta bloccata in città dopo che i tedeschi si erano detti non più disponibili a riceverla. Ora il carico, fermo nella stazione ferroviaria Roma Smistamento, finirà nel vicino impianto di trattamento meccanico biologico in via Salaria. A comunicare la soluzione alle porte per il convoglio carico di rifiuti, “il treno della vergogna” come lo ha ribattezzato Legambiente, è Ama.
La municipalizzata che si occupa di igiene ambientale a Roma precisa che non aumenteranno le quantità di materiali in ingresso dentro l’impianto Tmb di via Salaria: “Ama ha infatti concordato che altrettanti quantitativi di rifiuti (700 tonnellate destinate al Salario, ndr) saranno inviati a trattamento presso l’impianto Tmb di proprietà Colari” di Malagrotta “in aggiunta a quelli previsti settimanalmente dal contratto vigente”.
Il Tmb Salario è un impianto di trattamento rifiuti di proprietà dell’Ama, che da tempo genera il malcontento degli abitanti della zona. Proprio domani, a Ferragosto, il presidente del Municipio III di Roma, Giovanni Caudo (eletto di recente con il centrosinistra), sarà in presidio lì davanti con la sua giunta: “Non si tratta di un sit-in o di una manifestazione pubblica ma solo di una presenza istituzionale nel luogo simbolo del disagio di respirare di molti cittadini romani, faremo volantinaggio e informazione a chi si fermeà a parlare con noi – spiega Caudo -. L’impianto, che e’ in funzione dal 2011, ha un impatto crescente sull’abitato circostante” con “i cattivi odori provocati dalla lavorazione e dal deposito temporaneo”.
Al suo fianco ci saranno anche diversi esponenti del Pd, tra cui il coordinatore del partito romano Riccardo Corbucci: “E’ davvero da apprezzare l’iniziativa del Presidente, che fin dal primo giorno ha posto il problema dei miasi del Tmb quale priorità della propria amministrazione. Far diventare l’impianto Ama, che funziona male e lavora troppe tonnellate di rifiuti al giorno, il luogo simbolo del disagio di molti cittadini romani è un atto di coraggio e responsabilità”.