La Giunta Capitolina ha approvato il Piano economico finanziario 2020 per la determinazione della Tassa sui Rifiuti (Ta.Ri.), che ora verra’ sottoposto alla valutazione dell’Assemblea Capitolina. Lo rende noto il Campidoglio. Anche per effetto delle riduzioni adottate a livello nazionale e locale per contrastare l’emergenza Covid-19, il prelievo complessivo a carico dell’utenza sara’ pari a circa 756 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai quasi 763 milioni del 2019 e ai 771 milioni del 2018. Il Piano finanziario di Roma Capitale prevede un’ulteriore agevolazione a favore di tutte le utenze, domestiche e non domestiche, che hanno ricevuto pregiudizio economico dall’emergenza sanitaria da Covid-19: il pagamento delle bollette slitta di un anno e sara’ consentito, senza applicazione di sanzioni e interessi, entro il 15 dicembre 2021.
“Piu’ costi per gli utenti e le imprese. Circa 100 milioni in piu’ di Tari a carico dei cittadini romani per i prossimi 4 anni e un servizio che costera’ 33 milioni in piu'”. Cosi’ in una nota il capogruppo del Pd capitolino Giulio Pelonzi e la consigliera Valeria Baglio. “E’ questo il provvedimento della giunta Raggi che mette cosi’ una pezza su quelli che definisce crediti inesigibili 2003-2009. Dopo le riduzioni della tassa dei rifiuti registrata con la precedente giunta di centrosinistra a fine legislatura la giunta Raggi appesantisce il balzello sui rifiuti nonostante i trasferimenti del governo per l’emergenza Covid. L’amministrazione guidata da Virginia Raggi lascera’ in eredita’, a chi la sostituira’ dal prossimo mese di giugno, un macigno di proporzioni enormi tra Tari ed eccessivo indebitamento Ama – continua la nota -. In questo modo la tariffa sui rifiuti, gia’ piu’ alta d’Italia, aumentera’ di un ulteriore 5 per cento, mentre la citta’ e’ sempre piu’ sporca.Dopo quasi cinque a seguito del disastro delle politiche sui rifiuti, si registrano aumenti la cui stima per difetto prevede un +2,59 per cento medio per le aziende e un +2,87 per le famiglie per un servizio di nettezza urbana che, per usare un eufemismo, potremmo definire del tutto insufficiente. Al tempo stesso la situazione di Ama e’ sempre in attesa dell’approvazione del bilancio 2017 e di oltre 300 milioni di euro per i servizi erogati negli anni passati e mai pagati dal Campidoglio. La giunta Raggi rischia di ‘scassare’ i conti comunali e come in questo caso a pagare le improvvisazioni e le inadeguatezze di un’amministrazione allo sbando saranno ancora una volta i romani”.