Rifiuti: Cingolani, per Roma soluzione prima dell’estate

mentre l'Ama punta il dito contro la regione Lazio

Per i rifiuti a Roma la soluzione arrivera’ prima dell’estate. Cosi’ il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani sulla crisi della spazzatura nella Capitale, a margine dell’inaugurazione dell’orologio del clima (che segna il tempo che ci divide dall’aumento della temperatura media globale di 1,5 gradi).

“Stiamo lavorando – dice Cingolani – questi giorni ci stiamo incontrando. Speriamo di trovare una buona soluzione”. Prima dell’estate? “Si’, certo”.

Si  avvicina il collasso del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma mentre è partita la corsa a scaricare il barile: Ama, tramite il suo amministratore unico, Stefano Zaghis, ha infatti indicato la Regione Lazio come responsabile.

In una lettera di sette pagine il numero uno della municipalizzata capitolina dei rifiuti ha messo in fila quelle che dal suo punto di vista sarebbero le responsabilità dell’ente guidato da Nicola Zingaretti nell’ennesima crisi dell’immondizia romana, che ancora una volta vede le strade della Città Eterna disseminata di sacchetti non raccolti. Dal ritardo nell’aggiornamento del piano regionale dei rifiuti del 2012 (avvenuto la scorsa estate), alla mancata attuazione di ciò che quell’atto (approvato durante la legislatura con Renata Polverini presidente) prevedeva (ad esempio la realizzazione di altri 3 termovalorizzatori oltre a quello di San Vittore), al ritardo nel rilascio delle prescrizioni per adeguare il Tmb di Rocca Cencia (sequestrato e commissariato un anno fa dalla Procura di Roma), la cui manutenzione straordinaria è stata impedita dall’ordinanza del governatore Zingaretti del novembre 2019, passando per la chiusura anticipata della discarica di Colleferro, alla mancata apertura del quinto bacino di quella di Roccasecca e della discarica romana di Monte Carnevale, con le ultime due legate all’inchiesta della Procura che ha portato agli arresti domiciliari anche l’ex direttrice regionale dell’area Rifiuti, Flaminia Tosini.

Nel mirino di Zaghis ci sono anche le due recenti ordinanze di Zingaretti (anticamere del commissariamento di Roma). La prima e’ stata bocciata dal Tar, la seconda (della scorsa settimana) dà all’amministrazione Raggi e ad Ama due mesi per indicare le aree dentro i confini cittadini dove realizzare la discarica e i Tmb necessari a chiudere il ciclo di gestione: “In questo modo però- scrive Zaghis- si sono aggiunti ulteriori due mesi al già grave ritardo accumulato dal ciclo dei rifiuti regionale e ne serviranno altri due per avere le risposte che avete chiesto, in totale 4 mesi persi”. Insomma, per Zaghis prima di settembre la Regione non potrebbe avere nulla di ciò che chiede. Come evitare lo sfacelo? “Ama al contempo non può non notare che tenuto conto che le discariche di Civitavecchia e Viterbo hanno rispettivamente circa 30.000 e circa 160.000 metri cubi di capienza residua, quella di Colleferro circa 300.000 metri cubi di capienza residua e il Bacino V della discarica di Roccasecca circa 449.500 metri cubi di capienza autorizzata, al fine di non saturare le prime due discariche citate e utilizzare per meno tempo possibile quella di Colleferro è necessario accelerare l’apertura delle discariche autorizzate per il tempo necessario affinchè l’impianto previsto nel PRGR e denominato ‘Compound’ venga costruito e messo in funzione, contribuendo a migliorare il ciclo dei rifiuti di Roma e del Lazio”.

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