Rifiuti: comitati contro Gualtieri, “aveva detto stop a impianti”

Le urla di Celestino Leonetti, esponente del comitato Valle Galeria Libera, hanno interrotto la seduta straordinaria dell'assemblea capitolina sulla gestione del ciclo dei rifiuti e del piano industriale di Ama

Oggi il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in assemblea capitolina ha annunciato la realizzazione di nuovi impianti finalizzati alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti. Tra questi un termovalorizzatore e l’ipotesi di un terzo biodigestore, che si aggiunge ai due già in programma.

Dal pubblico dell’Aula Giulio Cesare, si sono alzate le proteste delle decine di rappresentanti dei comitati presenti, che continuano la battaglia contro il piano rifiuti dell’amministrazione in carica. La voce di Celestino Leonetti, membro del comitato Casal Selce e abitante di Massimina, frazione di Valle Galeria, ha interrotto la seduta straordinaria dell’assemblea capitolina sulla gestione del ciclo dei rifiuti e del piano industriale di Ama.

“Ho centinaia di nomi di gente morta da fare, li conoscevo tutti a uno a uno. Morti perché l’avvocato Cerroni ricopriva la terra con enormi quantità di rifiuti”, ha detto Leonetti. “Gualtieri dice di essere stato lui ad aver chiuso Malagrotta ma siamo stati noi, i cittadini, dopo anni di sacrifici a far vedere alla Commissione europea la quantità di impianti presenti nella zona della Valle Galeria, insostenibili dal punto di vista ambientale e sanitario”.

“Devono venire a vedere cosa c’è a Ponte Malnome”, ha spiegato Maria Teresa Cipollone, esponente del comitato Valle Galeria Libera. “Pensavamo di non sentir più parlare del termovalorizzatore, visto che non è previsto neanche dalla Comunità europea e invece oggi Gualtieri ce li mette appena al confine a Casal Selce e a Fiuminino”, ha proseguito. “Avevamo già avuto un confronto con Gualtieri e con l’assessora Alfonsi, che in campagna elettorale dissero ‘mai più impianti nella Valle Galeria’. Il digestato non va sparso in campagna come dicono, va ritrattato ed è altamente inquinante. Dovremmo trattare la Città metropolitana di Roma come un insieme di Comuni – ha concluso – ogni Municipio dovrebbe gestire i propri rifiuti in maniera da diversificare gli impianti e renderli meno impattanti”.

“I biodigestori vengono fatti perché sono sovvenzionati dallo Stato e perché la gente non conosce le implicazioni che hanno sui territori e su chi ci abita vicino”, ha raccontato Augusto Panetta di “No gas Fiumicino”. “Da questi biodigestori escono rifiuti a tutti gli effetti, ricchi di ammoniaca e metalli pesanti, buttati sui campi e altamente inquinanti. Ci vogliono far credere che siano utili alla società ma invece è solo una questione economica”, ha concluso.

 

 

 

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