Rifiuti: M5s contro il termovalorizzatore, “occupiamo simbolicamente l’aula Giulio Cesare”

Intanto attivisti di varie associazioni ambientaliste del territorio si sono dati appuntamento stamattina davanti alla Regione Lazio per dire no a discariche e  termovalorizzatori

L'occupazione di M5s e lista civica Raggi.

“Abbiamo deciso di occupare l’aula Giulio Cesare in inizio di seduta di Assemblea capitolina per ribadire il nostro fermo No all’inceneritore”. Così in una nota congiunta i gruppi capitolini M5s e Lista civica Raggi ecologia e innovazione.

“I nostri due gruppi sono rimasti gli unici autenticamente ecologisti e ambientalisti in tutto il Campidoglio. È lampante poi la spaccatura, ormai pressoché totale e difficilmente sanabile, fra il Pd romano, con l’ex segretario Marco Miccoli secondo cui i consiglieri capitolini non fanno parte di una caserma pronta a obbedire ciecamente, e il Pd regionale asservito alle logiche zingarettiane: una contraddizione sotto gli occhi di tutti che rischia di far deflagrare un fuoco amico pronto a incenerire, è proprio il caso di dire, i dem. Noi, da parte nostra, rimarremo accanto ai cittadini dei territori vessati da questa scelta e ai comitati in prima linea per la battaglia contro questo scempio indegno”.

Ambientalisti protestano davanti la Regione Lazio

Protesta degli ambientalisti davanti alla sede della Regione Lazio contro le scelte fatte dal Campidoglio per la gestione dei rifiuti solidi urbani. Attivisti di varie associazioni ambientaliste del territorio  si sono dati appuntamento stamattina per dire no a discariche e  termovalorizzatori.

“La Regione, nel piano dei rifiuti, ha avvallato e promosso la ‘biodigestione’, rinunciando all’alternativa del recupero di materia”, dichiara Aldo Garofolo, chimico e attivista ambientalista durante la protesta “no discarica”.

“Vengono proposti e autorizzati – dice anche – grandi impianti in varie zone. Abbiamo visto proliferare le autorizzazioni rilasciate nel tempo: Anagni, Velletri, c’è anche la proposta ad Albano. Noi contestiamo tutto ciò perché sappiamo che sono tecnologie altamente inquinanti”.

Non solo impianti, ma “ci sono anche le discariche; ancora buche perché Roma” che produce “la gran parte dei rifiuti prodotti nel Lazio, non ha assolutamente intenzione di perseguire la via più ovvia: incentivare a livelli dignitosi la raccolta differenziata porta a porta e non quella dei cassonetti intelligenti che, intelligenti non sono, e che hanno portato come risultato la produzione di una quantità di indifferenziata enorme”.

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