Rifiuti: non chiude la discarica di Albano, Ue chiede chiarimenti su sito Magliano Romano

Almeno fino al 15 novembre

(immagine di repertorio)

Non chiudera’, almeno fino al 15 novembre prossimo, la discarica di Albano Laziale, in provincia di Roma. Il Tribunale amministrativo del Lazio ha respinto la domanda di sospensione cautelare dell’ordinanza di Citta’ metropolitana, avanzata dal sindaco Massimiliano Borelli. Per i giudici del Tar “continua a essere indimostrato che il conferimento in discarica disposto dagli atti impugnati sia causa di un eventuale aggravamento del danno ambientale, o di pregiudizio per la salute delle persone”. Secondo la sezione quater del Tar “come gia’ rilevato sia dalla sezione, sia dal Consiglio di Stato, la comparazione degli interessi, alla luce di cio’ e in ragione della grave e persistente crisi legata alla gestione dei rifiuti, determina l’insussistenza del periculum in mora”. Il ricorso, sostenuto anche dal vicino Comune di Ardea, chiedeva l’annullamento dell’ordinanza di Citta’ metropolitana di Roma con la quale il sindaco Roberto Gualtieri – per far fronte all’emergenza rifiuti – ha prorogato l’apertura del sito di Roncigliano fino al 15 novembre prossimo, data in cui dovrebbe andare a esaurimento il settimo e ultimo invaso disponibile. Roma, quindi, potra’ continuare a conferire i suoi scarti indifferenziati, circa 1.100 tonnellate al giorno, nella cittadina a sud della Capitale. “Eravamo convinti della giustezza e della fondatezza dei nostri atti – ha spiegato Gualtieri -. Quindi e’ una decisione che ovviamente salutiamo positivamente, che ci aspettavamo e che dimostra che si va avanti nel gestire questa emergenza, che naturalmente richiede interventi strutturali come la realizzazione di impianti”.

Infatti, ora l’amministrazione capitolina dovra’ correre contro il tempo per arrivare a meta’ novembre prossimo con una soluzione alternativa. Da un lato c’e’ la procedura di attivazione del Tmb di Guidonia, il quale potrebbe sostituire l’impianto analogo andato distrutto nel rogo di Malagrotta il 15 giugno scorso: tuttavia i collaudi nella struttura non sono ancora iniziati. Dall’altro lato resta aperta, negli uffici della Regione Lazio, la procedura di riclassificazione della discarica di Magliano Romano: il sito, in provincia di Roma, sulla direttrice che conduce a Rieti, attualmente accoglie scarti inerti da lavorazione edile, la societa’ titolare (Idea4 di Acea) ha presentato domanda per convertire la cava in discarica per rifiuti solidi urbani. Tuttavia, anche su questa procedura pende un ricorso al Tar e una petizione delle associazioni ambientaliste arrivata all’attenzione della commissione europea. In questi giorni la presidente della commissione Petizioni europea, Dolors Montserrat, ha inviato una lettera, al ministro italiano della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in cui rende noto di aver preso in carico la raccolta firme e chiede che “le autorita’ nazionali e locali approfondiscano le questioni sollevate” e “verifichino e apportino dati aggiornati sulla discarica di Magliano Romano”.

La lettera e’ stata diffusa dal primo firmatario, Giuseppe Amendolea, presidente dell’associazione Ecologica Monti Sabatini No discarica Magliano Romano, il quale in una nota spiega: “Una battaglia, quella contro la discarica di Magliano Romano, che si trascina da nove anni, sta finalmente imboccando la strada giusta, a seguito della nostra petizione inoltrata a gennaio e presentata da noi stessi il 13 luglio in sede europea. Il nostro e’ stato un lavoro laborioso ed estremamente faticoso, ma siamo certi che ne sia valsa la pena: un territorio lo si ama anche portando avanti cause sfiancanti, ma finalizzate alla sua salvaguardia e tutela. Nella lettera si possono osservare i punti salienti da noi sollevati, che evidentemente sono stati considerati come convincenti dai nostri interlocutori; in essa, infatti, si fa riferimento alla normativa europea riguardante i rifiuti, la tutela delle specie e degli habitat, la Valutazione di impatto ambientale, la Valutazione ambientale strategica del piano regionale dei rifiuti, e di tanto altro ancora. Ringraziamo coloro che hanno reso possibile tutto cio’: siamo fiduciosi rispetto al risultato finale”.

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