Rifiuti: sindaco di Albano, “sulla decisione del Tar forse ha pesato la disperazione del Campidoglio”

Così Massimiliano Borrelli commenta la decisone del tribunale amministrativo, che ha respinto la richiesta di domanda cautelare per la chiusura della discarica di Roncigliano. "Le motivazioni che hanno scritto i giudici del Tar le rispetto ma non le condivido affatto"

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, insieme ai residenti in protesta all'ingresso dei primi camion provenienti da Roma nella discarica (2 agosto 2021)

“Il Tar ha respinto la nostra richiesta di domanda cautelare per la chiusura della discarica di Roncigliano“. Lo scrive in un post su Facebook il sindaco di Albano Laziale Massimiliano Borrelli pubblicando una immagine con le motivazioni.

“Come sindaco, in queste settimane sono stato spesso presente al sito di discarica, mettendoci la faccia e prendendomi applausi e fischi. Dire che sono molto amareggiato è riduttivo. Le motivazioni che hanno scritto i giudici del Tar le rispetto ma non le condivido affatto. L’evidenza dei fatti dimostra che non c’è stata alcuna istruttoria preventiva, perché in questi ultimi 4 anni nessuno ha bonificato il sito, e vi era una sola relazione Arpa aggiornata. I rifiuti conferiti, se stiamo alle analisi fatte dalla stessa Arpa, non erano conformi, e quelle sulle falde ancora non sono arrivate”, continua Borrelli.

“Continuiamo a credere che non sia sufficiente un monitoraggio a posteriori, oltretutto con questa cadenza. Chissà quanto abbia pesato il continuo e martellante grido di disperazione proveniente dal Campidoglio. Si è arrivati addirittura ad evocare la riunione del G20 per avere la necessità di nascondere l’immondizia romana sotto il tappeto di Roncigliano”, aggiunge il primo cittadino di Albano Laziale. “Adesso è questa la preoccupazione: che questo diventi un alibi per conferire immondizia anche non trattata. Dovremo alzare ancora di più il livello di attenzione, ed incalzare le istituzioni preposte a fornire dati aggiornati e puntuali, per poter intervenire, come recita il dispositivo della sentenza”, conclude Massimiliano Borrelli.

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