La via maestra per la riforma dei poteri e il riconoscimento dello status di Capitale al Comune di Roma è la proposta di riforma costituzionale discussa oggi durante una seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina (segui la diretta). A dirlo è il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, durante il suo intervento, precisando che in questo modi si anticipa “quanto possibile quello che con la riforma costituzionale sarà consolidato”.
L’idea del sindaco è di proporre un contratto di servizio tra Roma e lo Stato, “chiedendo a Roma di far meglio tenendo conto delle sue specificità che rendono Roma fuori scala rispetto a tutte le altre città italiane. Non voglio – ha aggiunto Gualtieri – proporre una semplice richiesta di risorse aggiuntive e poteri compensativi, ma cerchiamo di proporre di collegare il tema delle risorse a quello degli interventi”
Rispetto al testo della riforma il sindaco ha suggerito di “non ricominciare da capo”, e quindi di partire dal testo elaborato da tutti i partiti politici. Infine Gualtieri durante la seduta ha fatto riferimento alla riforma presidenziale voluto dal governo Meloni, ribadendo il suo no e quello del Partito democratico. “In democrazia ci sono due forme – ha detto – una elegge il parlamento che a sua volta elegge il presidente che ha la maggioranza in parlamento ma può essere cambiato dal parlamento in qualsiasi momento, un’altra è quella del sistema presidenziale in cui il presidente però non può avere la maggioranza del parlamento. L’idea di poter fare al governo quello che si fa nei Comuni e nelle Regioni, un sindaco o un governatore eletto e con una sua maggioranza, non è possibile al governo in una democrazia, perché i Comuni e le Regioni non fanno la guerra e non mettono le tasse”.
