Rinasce il rione Monti? Nuova vita per l’Angelo Mai e il palazzo Silvestri

Al via i progetti per il recupero per i due stabili di interesse artistico nella Suburra. L’obiettivo è finire tutto per il Giubileo del 2025

Angelo Mai
Angelo Mai

Forse questo è la volta buona. La consiliatura di Roberto Gualteri sindaco potrebbe vedere la rinascita dell’ex convento Angelo Mai nel cuore della rione Monti, a due passi da via Cavour. Ora parte di quel complesso sarà restaurato e vi si potranno avviare attività del ‘Viscontino’ di via IV novembre. Una vicenda che va avanti da 20 anni e che ora potrebbe, è il caso di usare, il condizionale, vedere la parola fine. E chissà che la vicenda non segni la rinascita di tutto il quartiere. 

Attenzione, però. La ristrutturazione di tutto il complesso partirà tra poche settimane, grazie a un bando, già aggiudicato. Ora, grazie a un concorso nato dalla partnership tra il Municipio Roma I Centro e l’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, partirà la riqualificazione dell’area verde tra via S. Giuseppe Labre e via Clementina e il recupero della ex sottostazione elettrica dismessa da trasformare in una palestra scolastica comprensiva anche di servizi ad uso pubblico.

La vicenda ha radici antiche. In questo istituto, fino al 2002, aveva sede la scuola dei Fratelli La Salle ma scaduta la convenzione rimase abbandonato fino all’occupazione da cui nacque un collettivo di artisti. Nell’ottobre lo sgombero voluto dall’allora sindaco Walter Veltroni, e il trasferimento in un’area accanto alla scuola dei Giardinieri a Caracalla per l’occasione ristrutturata a spese del Comune di Roma con un conto da 400 mila euro. L’Angelo Mai, infatti, nelle intenzioni del Campidoglio avrebbe dovuto ospitare la scuola media “Visconti”, il Viscontino, che oggi ha sede in via IV Novembre nell’ex palazzo nobiliare Tiberi, espropriato nel 1888 perché diventasse una scuola elementare. Avrebbe dovuto, poi la Vienna ha ricalcato un copione che abbiamo visto già decine di volte: abbandono totale, incuria, e un patrimonio che rischia di essere sprecato.

Rivolta ai professionisti singoli o in raggruppamento, la procedura si articolerà in due fasi: la prima prevede l’elaborazione dell’idea progettuale, mentre la seconda è riservata alle prime cinque migliori proposte pervenute, tra cui poi sarà individuato il vincitore (maggio 2022). Il costo finale stimato per la realizzazione dell’opera è pari a circa 1,9 milioni di euro.

Palazzo Silvestri-Rivaldi
Palazzo Silvestri-Rivaldi

Altro bene che nel quartiere merita di essere recuperato è palazzo Silvestri Rivaldi a via del Colosseo: 5.300 metri quadrati, con affaccio sui Fori Imperiali e sul Colosseo abbandonati dagli anni 90. Lo scorso anno il ministro Franceschini inserì il complesso tra i beni di interesse artistico, e ora sono stati stanziati 40 milioni per la ristrutturazione. Ma  ad oggi la struttura versa in un degrado totale: rischio di crolli, affreschi irrimediabilmente rovinati, infiltrazioni d’acqua dappertutto. L’obiettivo è far sì che per il Giubileo del 2025 possa ospitare la collezione Torlonia. Per Italia Nostra potrebbe ospitare l’Antiquarium. La Sopraintendenza Capitolina scrive che “il 10 luglio 2007” venne “sottoscritto fra Comune di Roma, Regione Lazio e ISMA – Istituti di S. Maria in Aquiro un Protocollo d’Intesa riguardante il recupero e l’utilizzazione di Villa Silvestri Rivaldi. Il progetto della Sovrintendenza prevede indagini archeologiche, restauri conservativi e allestimenti museali”. Beh, ad oggi non è stato fatto mezzo passo in avanti.

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