Rimarranno in tenda gli universitari delusi dall’incontro con il presidente della Regione, Francesco Rocca, sul tema del caro affitti. Secondo ‘’Il Corriere della Sera’’ è quanto emerge dal faccia a faccia che gli studenti hanno avuto venerdì scorso con il governatore del Lazio nella sede della giunta regionale di via Cristoforo Colombo.
Nonostante dalla Pisana siano stati annunciati nuovi accordi con istituti religiosi e privati per garantire più alloggi, «Rocca ci ha preso in giro», è il commento di Sinistra Universitaria. Una guerra dei numeri quella tra Regione e studenti. Alla riunione durata due ore hanno partecipato oltre a Rocca, il commissario straordinario dell’Ente per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza Lazio DiSCo, Giorgio Ciardi, e il sub commissario, Claudia Caporusso.
Secondo la Regione sarebbero 793 i posti in più per gli studenti universitari nel Lazio che, sommati ai precedenti, porterebbero a un totale di 3.131. Per l’anno accademico 2024-2025, inoltre, sono stati previsti ulteriori 394 nuovi alloggi. Rocca ha spiegato che l’obiettivo dell’amministrazione è quello di aumentare gli alloggi anche attraverso la costruzione del nuovo Policlinico Umberto I e la riconversione dei padiglioni attuali in un moderno campus universitario. Come soluzioni a breve e medio termine, invece, dalla Regione si ribadisce l’intenzione di istituire degli accordi con i privati, attraverso un fondo di garanzia, e di avvalersi anche del patrimonio immobiliare dell’ex Ipab.
La replica di Leone Piva, portavoce di Sinistra Universitaria, non si è fatta attendere: «A noi risultano solo 300 posti e sono comunque merito della giunta precedente». Una tesi sostenuta anche dalla consigliera regionale del Pd, Eleonora Mattia: «Se infatti si va a confrontare l’ultimo bando 2023/2024 citato da Rocca, di 3.131 posti complessivi (con il bando precedente 2022/2023 che riporta un totale di 2.850 posti), la differenza è di appena 281 letti, di cui 200 sono frutto di tre convenzioni con campus privati firmate a marzo 2023, quando la nuova giunta si era appena insediata e quindi sempre sotto la precedente gestione DiSCo».