Roma: 12mila ambulanti e 80 balneari interessati dal decreto legge Concorrenza

Associazione ambulanti, buon compromesso, ora Roma rinnovi concessioni a 2032. "La nostra battaglia sindacale nei confronti dell'esclusione dalla direttiva Bolkestein rimane"

Saranno circa 12 mila i commercianti ambulanti romani e un’ottantina i balneari del litorale, interessati dal nuovo decreto legge Concorrenza approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Il decreto, tra le fila dei rappresentanti delle categorie, è stato accolto con un certo grado di soddisfazione. “Mediamente soddisfatti”, si dicono gli imprenditori della Fiba Confesercenti Balneari di Ostia. Un “buon compromesso”, invece, lo definiscono tra le fila dell’Associazione nazionale ambulanti (Ana) di Ugl. “Siamo soddisfatti, tutto sommato”, ha spiegato il presidente Fiba Confesercenti Roma e Lazio, Ruggero Barbadoro. “Ora aspettiamo che il Parlamento faccia le leggi e subito una mappatura – ha proseguito -. Spero che sul litorale romano venga tutelato chi ha operato bene, visto che abbiamo i permessi e non si può mandar via un’impresa da un giorno all’altro”.

“C’è una domanda che supera l’offerta – ha sottolineato Barbadoro – quindi tutto sommato la gente è contenta. Speriamo che ci sia il buon senso da parte dell’Europa. E’ importante tutelare il diritto di chi c’era prima e di chi ha operato prima, chi ha investito, e dà lavoro. E va tutelato anche chi si è impegnato con la banca, con una casa, con un mutuo. Chiediamo che sia tutelato quello che è preesistente, chi aveva i permessi e chi ha lavorato in questi anni. Comunque – ha concluso – penso che questo governo opererà bene”. Il provvedimento “è un buon compromesso”, ha detto Angelo Pavoncello dell’Associazione nazionale ambulanti (Ana) di Ugl. “Noi lo riteniamo un compromesso, più che una soddisfazione – ha aggiunto -, visto che alcuni Comuni, tra cui Roma e Milano, non stavano rinnovando nonostante ci fosse una norma che glielo imponeva. Ora c’è un compromesso, dato che dovranno rinnovare le concessioni a tutti gli ambulanti, anche per non creare disparità all’interno della categoria”.

“Noi lo accettiamo, sono fatti salvi fino al 2032 i titoli, che dovranno essere obbligatoriamente rinnovati. Ora – ha concluso Pavoncello – facciamo appello al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che nell’ultimo incontro aveva detto che se fosse arrivata comunicazione ufficiale dallo Stato avrebbe preso l’impegno per il rinnovo delle concessioni al 2032 senza bandi di gara, facciamo appello che questo diventi realtà. Ad ogni modo – ha concluso – la nostra battaglia sindacale nei confronti dell’esclusione dalla direttiva Bolkestein rimane”.

Proprio di ieri è la sentenza emessa dalla Corte di giustizia Ue sulla normativa che regola le concessioni balneari nel nostro Paese. Una bocciatura totale e un invito ad applicare la direttiva Bolkestein. “Le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente. I giudici nazionali e le autorità amministrative sono tenuti ad applicare le norme pertinenti di diritto dell’Unione, disapplicando le disposizioni di diritto nazionale non conformi alle stesse”, hanno scritto i giudici del Lussemburgo in una sentenza pregiudiziale in risposta a un quesito posto dal Tar della Puglia in merito a un ricorso diretto all’annullamento della delibera del Comune di Ginosa, in provincia di Taranto.

“Secondo il diritto dell’Unione, per l’assegnazione di concessioni di occupazione del demanio marittimo, gli Stati membri devono applicare una procedura di selezione tra i candidati potenziali qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali – scrive la Corte -. L’autorizzazione è rilasciata per una durata limitata adeguata e non può prevedere la procedura di rinnovo automatico. Sebbene tali disposizioni siano state recepite nell’ordinamento giuridico italiano, una legge del 2018 ha previsto che le concessioni in essere fossero prorogate fino al 31 dicembre 2033, al fine di disporre del tempo necessario allo svolgimento di tutte le attività essenziali per la riforma delle concessioni”.

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