Contro la manovra di governo domani, a Roma, scendono in piazza i sindacati. Per protestare contro la Legge di Bilancio varata dal governo, e che ieri ha avuto il via libera da parte della Commissione Europea, Cgil e Uil si sono date appuntamento alle 10:00 in piazza della Madonna di Loreto, nelle vicinanze di Piazza Venezia. La Cisl, invece, si è chiamata fuori dallo sciopero. Possibili disagi attendono pendolari e automobilisti romani. Ad essere a rischio, infatti, saranno le linee di bus, tram e metropolitane che potranno subire rallentamenti o cancellazioni. A fermarsi saranno i lavoratori della rete Atac e Roma Tpl, dove l’adesione allo sciopero – secondo Atac – si attesta al 42,7 per cento per l’esercizio di superficie e del 16,2 per cento per l’esercizio di metropolitane e ferrovie regionali. Autobus, metro e tram nella Capitale non saranno garantiti dalle 20:00 alle ore 24:00. Nella fascia di sciopero, inoltre, non saranno garantite le corse delle linee bus notturne.
A fermarsi sarà anche Cotral. I pullman extraurbani e i treni delle tratte Roma-Lido e Roma Nord potranno subire variazioni o cancellazioni dalle 8:31 alle 16:59 e dalle 20:01 alle 24:00. Lo sciopero, inoltre, abbraccerà anche il personale di Roma Servizi Mobilità. La società ha comunicato che non saranno garantiti i servizi di box informativo alla stazione ferroviaria di Termini, dalle 11:00 alle 13:30 e dalle 17:00 alle 20:00; il check point bus turistici Aurelia dalle 11:00 alle 14:00; lo sportello al pubblico di piazzale degli Archivi dalle 13:00; e il Contact Center dalle 15:00. Disagi, infine, sono attesi anche per i pendolari della rete ferroviaria. Con lo stop dei dipendenti del gruppo Fs dalle ore 9:01 alle ore 17:00 i treni potranno subire cancellazioni o variazioni.
“Eravamo coscienti che le risorse finanziarie non permettessero una manovra necessaria al Paese ma è il segno che è sbagliato, perché quando si decide di non aumentare gli stipendi, di dare poco sul cuneo fiscale, di togliere l’indicizzazione delle pensioni e poi parallelamente si introduce la flat tax per le partite Iva, si abolisce la sanzione sul Pos fino a 60 euro e si aumenta il tetto al contante, si sta facendo una manovra identitaria e politica che creerà danni”, ha spiegato ieri il segretario romano della Cgil, Michele Azzola, in un forum con “Agenzia Nova”. “I provvedimenti della finanziaria messi tutti insieme, portano a una destrutturazione del mercato del lavoro – ha aggiunto il segretario della Uil di Roma e Lazio, Alberto Civica -. Mentre si ragiona di salario minimo, e del suo collegamento ai contratti collettivi firmati con le organizzazioni sindacali, si risponde con i voucher che rischiano di alimentare lavoro nero”. Secondo i segretari romani dei sindacati la legge di bilancio mira a destrutturare il mercato del lavoro regolare in favore di forme contrattuali precarie e meno tutelate sul fronte dei diritti. Ma soprattutto, rischia di causare un ammanco nelle casse dei Comuni: nel caso di Roma le minori entrate potrebbero arrivare fino a 300 milioni di euro.