Roma: 162 lavoratori Centrale del Latte a rischio, mobilitazione

martedi' 22 novembre i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila - Uil al Campidoglio

Manca ancora la pronuncia della Cassazione, ma Lactalis ha deciso spontaneamente e inaspettatamente di restituire le quote della Centrale del Latte di Roma nelle mani del Comune gettando un’ombra lunga sul futuro dei 162 lavoratori e di oltre mille persone impiegate nell’indotto. Per questo martedi’ 22 novembre i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila – Uil hanno indetto una prima giornata di mobilitazione al Campidoglio per chiedere al Sindaco Roberto Gualtieri rassicurazioni sul futuro occupazionale dei dipendenti e sulle azioni che l’amministrazione vorra’ prendere a tutela di un marchio storico.

I sindacati fanno sapere di aver chiesto gia’ un incontro a luglio e di aver rinnovato la richiesta qualche giorno fa senza ricevere alcuna risposta. La restituzione delle quote chiude una vicenda che si trascina dal 1996, quando il Comune di Roma decise di privatizzare la Centrale del Latte di Roma, imponendo un vincolo quinquennale all’acquirente, al termine del quale avrebbe dovuto rivendere le quote. La clausola non fu rispettata da Parmalat (gruppo Lactalis) dando inizio a lungo contenzioso giunto fino ai giorni nostri.

A maggio 2022, si era pronunciata la Corte d’Appello di Roma che aveva stabilito che la proprieta’ dovesse tornare al Campidoglio, respingendo il ricorso di Lactalis che deve restituire il 75% delle azioni, ma anche i dividendi dal 2005 al 2012 per un importo che sfiora i 41 milioni di euro, piu’ interessi. Sul destino dell’azienda gia’ pesava da mesi l’annuncio del gruppo francese di tagliare, a partire da gennaio 2023, il 48% della produzione nel sito romano e la notizia della riconsegna delle quote, senza attendere la pronuncia della Cassazione, non fa che aumentare le preoccupazioni dei lavoratori che vedono sempre piu’ avvicinarsi il rischio esubero. “Siamo di fronte ad una situazione complessa e c’e’ da considerare il rischio occupazionale per tutta una filiera molto piu’ ampia – spiega all’Agi il Segretario generale della Flai-Cgil Roma e Lazio, Pino Cappucci, la nostra preoccupazione e’ quindi sulla tenuta occupazionale e in secondo luogo e’ quella sulla tenuta della vocazione industriale di Centrale del Latte perche’ e’ fondamentale per la produzione, qualita’ del latte e la garanzia dei consumatori”.

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