Roma 2021, Caritas lancia l’allarme sulla zona est della Capitale

L’organismo della diocesi mette in luce che più ci si allontana dal centro e più cresce la povertà. E’ Torre Angela la zona dove Caritas è più presente

Poveri che chiedono l’elemosina

La Caritas di Roma traccia un percorso per combattere la povertà . Il disagio riguarda in principal modo i quartieri est della Capitale. Un’urgenza per chi andrà al Campidoglio, che siano Gualtieri o Michetti. Un gruppo di ricercatori dell’organismo della diocesi ha rielaborato i dati di MappaRoma e ha delineato un quadro preoccupante della Capitale. 

Il disagio è maggiore nei Municipi IV, V e VI, situati nel settore est della Capitale, e nel Municipio XI, situato, invece, nel settore ovest. Caritas afferma che “per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, possiamo osservare come, allontanandoci dal centro, questo aumenti. Il valore più alto lo si riscontra nel quartiere di Torre Spaccata situato nel Municipio VI. Più in generale, possiamo affermare che a Roma le condizioni abitative, i servizi e le opportunità peggiorano a mano a mano che ci si sposta dal centro verso la periferia”.

Quello che va messo in luce, poi, è che più si allontana dal centro il reddito medio procapite cala. Segno anche di una minore capacità di spendere e dunque di incrementare il livello del proprio consumo. Se poi aggiungiamo bassi livelli di istruzione e un elevato numero di componenti per famiglia, il rischio di cadere in povertà è sempre maggiore.

La Caritas di Roma ha quindi intensificato le proprie attività, e nonostante il numero dei centri sia omogeneo sul territorio la zona urbanistica esterna al G.R.A. con maggior concentrazione di parrocchie afferenti alla rete di Caritas risulta essere Torre Angela, che è una zona urbanistica con indicatori socioeconomici tra i peggiori di Roma.

Dunque, fa sapere Caritas, “la distribuzione demografica, sociale ed economica, non risulta essere per nulla omogenea nelle diverse zone urbanistiche che compongono il territorio di Roma Capitale, con opportunità e servizi estremamente diversi tra il centro e le periferie. La ripartizione delle attività dell’ente caritativo sul territorio potrebbe essere ulteriormente migliorata, privilegiando le zone esterne al G.R.A e continuando così a lottare contro l’esclusione sociale”.

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