È polemica sul post pubblicato su Facebook dal consigliere del M5s e presidente della commissione capitolina Sport, Angelo Diario, che ha associato l’immagine di tre esponenti del centrodestra – il candidato a sindaco di Roma, Enrico Michetti, il fondatore di Rinascimento, Vittorio Sgarbi, e il fondatore di Cambiamo Giovanni Toti – alla fotografia dei tre personaggi della Banda Bassotti, nati dalla matita di Walt Disney e celebri per i loro tentativi di furto ai danni di Zio Paperone. Nel post pubblicato da Diario si legge: “No, vabbè, uguali”. La replica da parte del centrodestra non si è fatta attendere. “Dopo 5 anni di amministrazione, chi ha governato dovrebbe parlare di consuntivi e di programmi.
Normalmente funziona così: chi ha amministrato racconta la propria storia, prima di parlare della storia che scriverà – ha dichiarato in una nota Paolo Trancassini, coordinatore del Lazio di Fratelli d’Italia -. E invece, stiamo assistendo ad una campagna semplicemente imbarazzante del Movimento 5 stelle che, dopo essersi accorto che con la declinazione dei verbi al futuro non riesce ad ottenere consensi, va nel campo che gli è più congeniale, ovvero la diffamazione, l’ingiuria e la demonizzazione dell’avversario. Il post di Diario – ha aggiunto Trancassini – è vergognoso e passibile di querela. Peccato che questa volta non funzionerà, perché loro appartengono ormai già alla storia, alla brutta storia di Roma”.
Dello stesso avviso il deputato Fabio Rampelli, che ha definito il post “esilarante, degno davvero di un abile rimpiattista che, per nascondere le malefatte dell’era Raggi, paragona Enrico Michetti e i suoi alleati alla Banda Bassotti. Al di là della scarsa originalità del paragone fa impressione la furia colpevolizzatrice dell’esponente di un partito che ha taroccato tutto, sbagliato tutto, imbrogliato gli elettori su tutto, cambiato decine di assessori, manager, dirigenti, alcuni perché sospettati di collusione su grandi operazioni urbanistiche.
Se fosse una cosa seria andrebbe mobilitato Paperinik, a proposito di Bassotti – ha sottolineato Rampelli – ma siamo solo davanti a una volgare diffamazione e allora il solo super eroe che può rimettere in ordine le cose è il popolo romano, spazzando via questi avventurieri. Forse la Raggi dovrebbe porsi qualche domanda sui personaggi che si è scelta”. Per il capogruppo capitolino della Lega, Maurizio Politi, “vedere un presidente di commissione capitolina paragonare, diffamando, tre avversari politici alla banda bassotti dimostra come il 5 stelle sia rimasto quel movimento di piazza capace solo di qualche vaffa populista e niente di più. Angelo Diario si commenta da solo. Se avesse senso delle istituzioni chiederebbe immediatamente scusa. Cinque anni di disastri e ancora usano metodi da bar di Caracas. Purtroppo democraticamente 5 anni fa anno ricevuto fiducia raccontando balle ai romani, tra un mese, invece, sempre democraticamente, verranno rispediti alla loro vita privata”.