Nei prossimi giorni, all’esito del primo turno delle elezioni amministrative, il Movimento 5 stelle dovra’ fare i conti con il risultato ottenuto nella Capitale dalla sindaca uscente, Virginia Raggi.
Un dato che sfiora quasi il 20 per cento dei consensi e raccoglie oltre 200 mila voti su tutto il territorio: pochi per arrivare al ballottaggio, abbastanza per rendere Raggi una spina nel fianco del M5s che, a livello nazionale, e’ ancora in piena fase di rinnovamento sotto la leadership di Giuseppe Conte. Il risultato canalizzato da Raggi vede un 11 per cento di preferenze provenire dal M5s, un 4,29 per cento dalla sua lista civica e un 2,4 per cento dalle altre liste.
Nelle altre grandi citta’ al voto, invece, per il Movimento 5 stelle e’ stata una vera e propria debacle. A Milano Layla Pavone si e’ fermata al 2,7 per cento con quasi 13 mila voti, lista unica del M5s. Disastro anche a Bologna dove il M5s correva nella coalizione di centrosinistra: qui i pentastellati si sono fermati al 3,37 per cento con quasi 5 mila voti, sono arrivati terz’ultimi nella coalizione, sopra solo a Europa verde e Volt. Un risultato migliore si e’ registrato a Torino e Napoli.
Nel capoluogo piemontese Valentina Sganga, candidata a sindaca, ha ottenuto il 9,01 per cento delle preferenze e quasi 28 mila e 800 voti, ma nel complesso di due liste apparentate: M5s ed Europa verde ecologista. Il dato migliore, che ha fatto esultare i vertici nazionali del partito, e’ arrivato dal capoluogo campano: 9,73 per cento per oltre 31 mila e 800 voti, terza forza all’interno della coalizione di centrosinistra.
Se si considera anche il plebiscito di consensi ottenuto dalla sindaca uscente all’interno del M5s per la scelta dei membri del Collegio dei probiviri (22.289 preferenze di Raggi contro le 11.748 di Luigi Di Maio e le 11.949 di Roberto Fico, gli ultimi due parlamentari entrambi eletti nel territorio partenopeo), e’ evidente che il consenso della prima cittadina della Capitale puo’ essere una spina nel fianco per il presidente del M5s, Giuseppe Conte.
Raggi stessa, nella serata di ieri, incontrando la stampa in un hotel del centro, qualche sassolino dalle scarpe se lo e’ tolto.
“Ho ottenuto poco meno di quanto hanno ottenuto le corazzate di centrodestra e centrosinistra. E questo e’ un dato da tenere in conto e su cui nei prossimi giorni faremo necessariamente una riflessione”, ha detto in prima battuta. “Ringrazio chi mi ha sostenuto e li rassicuro, i loro voti non saranno svenduti nei saldi di fine stagione. Per essere molto chiari: io non daro’ indicazioni di voto al ballottaggio. Perche’ il voto e’ libero, i voti non sono pacchetti e i cittadini non sono mandrie da portare al pascolo”, ha aggiunto Raggi diverse ore dopo che il presidente Conte, poco distante, in piazza Montecitorio, aveva detto ai cronisti di voler “aspettare” a commentare i dati “su Roma” perche’ “ci sono da fare ancora valutazioni” ma non aveva escluso l’ipotesi di accordi a livello locale nelle citta’ al voto con il Partito democratico di Enrico Letta: “Il nostro progetto politico non puo’ avere affinita’ con la destra. In base ai dati valuteremo se ci sono le condizioni per un dialogo ma non abbiamo un pacchetto di voti che spostiamo, non e’ rispettoso per i cittadini. Nei prossimi giorni valuteremo”, le parole di Conte.
Raggi, in questo scenario, ora puo’ contare soprattutto sul supporto del fondatore Beppe Grillo, che per la chiusura della sua campagna elettorale ha detto: “Virginia, tu non sparirai nel caso perdessi la corsa: avrai un ruolo nel Movimento 5 stelle”. Ma c’e’ anche l’ex del M5s, Alessandro Di Battista, che si e’ speso in campagna elettorale per Raggi e, all’indomani del voto, ha commentato: “Grazie di cuore, Virginia. Grazie per la dignita’, per l’impegno. Grazie per quei no coraggiosi. Certi no urlati ad un sistema di potere marcio ti hanno tolto il sonno lo so. Ma non ti hanno tolto credibilita’”. D’altronde c’e’, nel M5s, la consapevolezza che il risultato della sindaca uscente qualcosa pur pesera’ sugli equilibri nazionali.
Luigi Di Maio, ex capo politico e ministro degli Esteri, che ha tiepidamente appoggiato la corsa di Raggi nei mesi scorsi, oggi l’ha ringraziata con trasporto. “Grazie Virginia Raggi, per tutto quello che hai fatto. Nonostante mille difficolta’, attacchi e insulti non ti sei mai arresa. Sempre a testa alta. Se Roma e’ diversa, se oggi la Capitale d’Italia e’ una citta’ che fa della legalita’ un caposaldo irrinunciabile, il merito e’ tuo”, ha scritto Di Maio sui social. “Dobbiamo fare tesoro – ha aggiunto – di queste esperienze di governo locale, valorizzando le competenze, a partire dalle tue”. Decisamente piu’ cauto Roberto Fico, storico attivista del M5s e presidente della Camera. “Se escludiamo un attimo Roma: a Milano abbiamo sempre storicamente avuto difficolta’ – ha affermato in un’intervista -. A Bologna e’ la prima volta che andiamo in coalizione e vinciamo. Sappiamo che Chiara Appendino non si e’ ricandidata, quindi a Torino non c’era la nostra sindaca uscente, che secondo noi ha lavorato molto bene. Questo ha pesato” e “a Roma aspettiamo i risultati definitivi”, perche’ “sono convinto che Virginia abbia fatto un buon lavoro, ma e’ lei che deve parlare di Roma”.