Una sfida al segretario del Pd Enrico Letta, sulla corsa al Quirinale, ma soprattutto un avvertimento agli alleati del centrodestra per il rush finale della campagna elettorale per il Campidoglio. Parlando dal quartier generale del candidato del centrodestra a sindaco di Roma Enrico Michetti, la leader di FdI Giorgia Meloni ha alternato perifrasi e toni diretti nei confronti di Matteo Salvini (e in modo piu’ sfumato di Silvio Berlusconi) per richiamare tutti all’ordine per un ballottaggio che vede un candidato da lei fortemente voluto, non senza qualche scetticismo di fondo, avere buone chances di prendersi la Capitale.
Prendendo la parola prima di Michetti, Meloni ha subito fatto sapere di voler chiamare “oggi sia Matteo Salvini che Silvio Berlusconi per chiedergli di confermare l’impegno da parte di tutti. Occorre serrare i ranghi – ha aggiunto – ancora di piu’. Il confronto si polarizza. Credo che il centrodestra debba fare un grande lavoro e debba fare il massimo, imparando da quello che non ha funzionato”. La presidente di FdI, a scanso di ogni equivoco, ha poi aggiunto che “queste elezioni possono essere un banco di prova importante per il futuro del centrodestra. Vogliamo arrivare compatti alle prossime elezioni politiche”.
Non e’ mancata nemmeno una punta polemica, rispetto a una certa sfiducia che era serpeggiata tra gli alleati del centrodestra sul nome di Michetti, quando qualcuno ha chiesto alla Meloni se sara’ costretta ad “accollarsi” da sola la volata di Michetti verso il Campidoglio: “Non ho bisogno di ‘accollarmi’ Michetti – ha detto – che e’ un professionista stimato e che puo’ contare su di me, ma credo anche sul resto del centrodestra, visto che abbiamo fatto una campagna insieme e che ci ha portato a essere la prima coalizione. Questo e’ un gioco di squadra”. Poi, l’affondo: “Chiedero’ a tutti di concentrarsi su Michetti perche’ forse alcune considerazioni, diciamo allegre, sulla validita’ del candidato non erano molto centrate, ma il risultato di Michetti credo sia stato il migliore tra quelli delle grandi citta’”.
Quanto al quadro complessivo delle elezioni comunali, la leader di FdI ha contestato il fatto che si tratti di una vittoria del centrosinistra e ha rivendicato una crescita del suo partito: “Mi pare che non si possa dire che FdI in queste elezioni amministrative non abbia fatto la sua parte, non sia cresciuta. Stiamo parlando di un’ottima affermazione che intendo rivendicare. Io questa vittoria del Pd non la vedo”. E proprio il Pd intende incalzare, Giorgia Meloni, sulla sfida lanciata gia’ ieri sera rispetto all’elezione del prossimo presidente della Repubblica: “Ho proposto e sfidato Letta a sostenere tutti insieme Draghi per il Quirinale a patto che si vada immediatamente a votare. Registro – ha concluso – l’indisponibilita’ di Letta”.
Tornando a Roma, Meloni ha ribadito, al pari di Michetti, che ora il candidato di centrodestra si rivolgera’ a tutti: astenuti, elettori di Virginia Raggi e di Calenda, non senza tentare di convincere qualche elettore poco convinto del voto dato a Roberto Gualtieri al primo turno: “Intendiamo appellarci sia agli elettori di centrodestra, sia agli elettori dei candidati sindaci che non sono arrivati al ballottaggio. E’ nostra responsabilita’ – ha aggiunto – fare un appello molto forte ai cittadini che hanno scelto di non andare a votare. E’ la grande sfida questo ballottaggio: convincere tante persone che si sono allontanate dalla democrazia”. In quest’ottica, la leader di Fdi ha attaccato Giuseppe Conte, reo a suo avviso di essersi comportato in modo scorretto con la sindaca uscente: “E’ stato di pessimo gusto il fatto che Giuseppe Conte, a fronte di un risultato molto significativo che Raggi aveva fatto, invece di rimanere qui al suo fianco sia scappato ad abbracciare un altro candidato vincente. Lo ritengo un gesto ingeneroso e vigliacco”.