Il partito di Giorgia Meloni torna in piazza a Roma, per la prima volta dalla pandemia, e lancia la volata a Enrico Michetti, il suo ‘signor Wolf’, come l’aveva chiamato quando spunto’ il suo nome per la corsa al Campidoglio, per il centrodestra. Allora, pochissimi lo conoscevano. A due settimane dal voto e complici manifesti e comizi in giro per Roma, alcuni lo indicano e salutano quando arriva in piazza del Popolo per la manifestazione di Fratelli d’Italia. Ma per l’avvocato amministrativista che provera’ a evitare il bis a Virginia Raggi, gli entusiasmi restano bassi.
Tiepidi e contenuti pure gli applausi, quando parla dal palco. Tocca allora alla leader di FdI convincere gli scettici: ‘I romani dovrebbero votare Michetti perche’ a Roma serve una visione, ma anche la capacita’ di realizzarla”, scandisce.
E ribatte alle accuse di mancato confronto con gli avversari in modo secco: “Lui sta con la gente, perche’ ha un gap cioe’ e’ meno noto rispetto agli altri e per me fa bene a stare con i cittadini”.
Nel pomeriggio assolatissimo di una Roma che trabocca di passanti nel centro storico, FdI rivendica la vittoria su ‘jettatori’ e contrari ai raduni.
“Abbiamo riempito la piazza nonostante le restrizioni, la paura. Siamo rimasti gli unici ad avere il coraggio di organizzare manifestazioni cosi’ imponenti”, esordisce Meloni al microfono, fiera di aver evitato “il bavaglio da una sinistra che grida allo scandalo e poi alla festa dell’Unita’ si entra senza green pass”.
La manifestazione impone ai manifestanti di star seduti a distanza di sicurezza e con alcuni spazi lasciati liberi per mantenere l’ordine pubblico. Su quasi ogni sedia, una bandiera di FdI o il Tricolore. Altre persone stanno in piedi. Per gli organizzatori alla fine sono 10 mila le persone in piazza. Numero che stride con le sedie che, a contarle, arrivano a poco piu’ di 2200. Va meglio al colpo d’occhio delle bandiere, sventolate tutte insieme a inizio e fine comizio. Michetti parla pochi minuti, interrotto per qualche istante dalle campane della chiesa vicina. Lui si ferma e ci scherza: “Mi sembra un buon presagio”.
Poi la sua ‘arringa’ punta a smarcarsi dall’identikit di candidato (solo) della destra: “Noi siamo gente per bene, rispettiamo la Costituzione, il popolo e amiamo la patria”. E promette: “Roma tornera’ a essere pulita, efficiente, sicura e se Roma torna a essere Roma, non ce n’e’ piu’ per nessuno”.
Sui rifiuti si accanisce anche la presidente di FdI ripetendo la litania diventata pure un rap: “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana, sono un’italiana ma anche fieramente romana e questa citta’ non la riconosco piu’. Non mi do pace soprattutto per Roma invasa dai rifiuti”. Sul finale, l’appello: “Con Michetti abbiamo scelto un buon sindaco. Votate guardando le proposte e la coerenza tra cio’ che dice e fa e ricordatevi che se vi hanno tradito una volta, ci sono ottime possibilita’ che lo faranno ancora”.