Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e provincia, scrivono una lettera-appello ai candidati alle amministrative di Roma. A gran voce chiedono di “parlare dei contenuti” rimarcando il problema della “burocrazia”. “Roma si appresta a grandi passi verso le elezioni amministrative, ma il dibattito politico appare fatalmente sempre piu’ appiattito sui nomi dei candidati e sempre meno sui contenuti. Giorno dopo giorno, la questione sembra ormai diventata il chi e non piu’ il cosa o il come. In questo contesto l’Ordine degli Architetti di Roma e provincia auspica che la politica tutta torni ad ascoltare le istanze dei vari livelli della societa’: solo cosi’ potra’ individuare la domanda dei cittadini e le questioni aperte della Capitale, mettendo in campo proposte e soluzioni concrete per risolverle”. E’ quanto scrive nella lettera il Consiglio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e provincia.
“In questo contesto – sottolinea l’Ordine -, gli ordini professionali possono dare un grande contributo nell’individuazione dei nodi irrisolti della nostra citta’: a questo proposito, da tempo l’Ordine degli Architetti di Roma porta avanti la sua causa per l’efficientamento della macchina burocratica capitolina e dei suoi uffici tecnici, mosso dalla consapevolezza che il futuro della citta’ passi necessariamente attraverso un radicale rinnovamento di questi apparati. Del resto, non e’ un mistero: la capacita’ di attrarre investimenti e di dare servizi alla cittadinanza, di rigenerare aree degradate e di virare decisamente verso la riconversione ecologica, creando un futuro davvero sostenibile, non sono scenari immaginabili se si dovesse prescindere dall’efficientamento della burocrazia”.
“Un esempio? Prendiamo il tema del cosiddetto Superbonus, il famoso ‘110%’: di per se’ una boccata di ossigeno per aziende, professionisti, famiglie e – da non dimenticare – anche per l’ambiente. Questo, se non fosse per un dettaglio: da mesi migliaia di pratiche sono al palo per l’impossibilita’ di risolvere in tempi rapidi pratiche di condono o accesso all’archivio progetti: gli uffici che dovrebbero far fronte a questo enorme flusso, sono intasati. In un contesto gia’ debole al principio, la pandemia ha dato il colpo di grazia, sfiancando strutture ormai obsolete e incapaci di rinnovarsi”, aggiunge il Consiglio dell’Ordine. “Gli uffici del Condono o dell’Archivio progetti sono pre’sidi fondamentali per qualsiasi tipo di intervento sulla citta’ o qualsivoglia investimento: se questi centri non saranno messi a regime, se non si procedera’ ad una reale riorganizzazione, garantendo efficienza, non si avra’ mai la possibilita’ di costruire quel futuro di cui tanto si parla in campagna elettorale – aggiungono -. Il futuro passa dalla conoscenza dei problemi del presente e dalla loro pragmatica risoluzione: che i candidati sindaco rendano possibile la rinascita culturale ed economica di Roma. Serve personale, serve la digitalizzazione e serve, soprattutto, un’analisi serrata indirizzata a capire come sia cambiata oggi la nostra societa’ del post-covid19, attraverso un’operazione di ascolto di tutte le parti sociali che compongono la citta’. L’Ordine degli Architetti Ppc di Roma e provincia, da istituzione pubblica qual e’, rimarra’ sempre a disposizione perche’ una nuova era, segnata dal progresso, possa trovare spazio nel domani della Capitale d’Italia”, concludono.