Roma 2021: non piace l’idea del museo unico di Calenda

Contrari sopratutto gli esperi di settore. Per i Cinque Stelle è una "provocazione da campagna elettorale", per Gualtieri è "una proposta frettolosa". La proposta del centrosinistra è invece istituire un Museo della Storia di Roma, partendo dal vecchio plastico di Gismondi del Museo della Civiltà romana

Carlo Calenda

Roma 2021: scontro elettorale sulla proposta di Calenda del Museo unico romano

Il dibattito lo ha aperto Carlo Calenda, candidato a sindaco di Azione, lanciando l’idea di un museo unico per la Capitale che accorpi collezioni oggi distribuite in diverse strutture, ma anche proponendo l’affidamento di tutta l’area archeologica dei Fori imperiali e del Palatino allo Stato: oggi le competenze sono divise tra Soprintendenza nazionale e Sovrintendenza capitolina.

Per Calenda “la scarsa capacità attrattiva del circuito dei musei romani si riflette nel numero di visitatori. Il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo fa 125 mila ingressi l’anno. Palazzo Altemps 55 mila. Foro e Palatino, senza Colosseo, 157 mila. I Musei Capitolini meno di 500 mila. Eppure oltre 3 milioni visitano il vicino Vittoriano, ma solo 1 su 6 di loro entra anche ai Musei Capitolini”.

Secondo il candidato serve quindi “un riassetto complessivo dell’offerta museale” che parta da “affidare tutta l’area archeologica dei Fori e del Palatino alla sovrintendenza nazionale” e preveda di “unificare le collezioni romane di Palazzo Altemps, Palazzo Massimo, Musei Capitolini e Museo della Civiltà Romana; dando vita al Museo unico romano” ma anche di “unificare la pinacoteca dei Musei Capitolini con quella di Palazzo Barberini in modo da concentrare le opere pittoriche di rilievo internazionale in un unico sito”.

Una pioggia di critiche è arrivata prima dagli esperti di settore poi da esponenti degli altri schieramenti politici che competono per le prossime elezioni amministrative. Si è detto in parte favorevole Vittorio Sgarbi di Rinascimento – che è stato indicato dal centrodestra come assessore alla Cultura, nel caso in cui vinca Enrico Michetti – che ha parlato “non di spostare le opere” ma di “federare i musei di enti diversi” con “un solo biglietto”.

Per la sindaca uscente del M5s Virginia Raggi ha detto la sua l’assessora alla Cultura in carica: “La proposta di Calenda è una semplice provocazione da campagna elettorale e non un progetto serio. Accolgo comunque la provocazione per ricordare che Roma è già un museo a cielo aperto essendo nella lista del Patrimonio Unesco con il centro storico” e “quello su cui la politica deve concentrarsi ora è mettere a punto un modello Roma unico e irripetibile”.

Ieri è arrivata anche la replica del candidato a sindaco del centrosinistra, Roberto Gualtieri, che in un lungo post su Facebook ha spiegato: “La grande attenzione con cui i romani, esperti e non esperti del settore, hanno seguito il recentissimo dibattito sui musei, dimostra un’affezione diffusa al patrimonio della città, decisamente trascurato in questi anni”. Pertanto, secondo Gualtieri “è fondamentale che su un tema come questo chi si candida a governare Roma si confronti con la ricca e qualificata comunità scientifica che studia e conosce a fondo l’archeologia, la museologia, la storia dell’arte” altrimenti “si fanno proposte frettolose” e “persino Sgarbi che per ragioni politiche ha difeso Calenda in realtà parla di biglietto unico ai diversi musei e si guarda bene dal sottoscrivere l’assurdità del museo unico”.

Per il centrosinistra considerato che “Roma ha una storia museale stratificata e diffusa che va protetta” bisogna “istituire il Museo della Storia di Roma, partendo dal vecchio plastico di Gismondi del Museo della Civiltà romana (oggi chiuso) da affiancare con i risultati dello straordinario lavoro realizzato da Andrea Carandini e dalla sua scuola dell’Atlante di Roma antica. Un museo che racconti in modo chiaro, efficace ed emozionante l’evoluzione della città soprattutto con modalità multimediali e che sia una sorta di “porta di accesso” ai musei e alle aree archeologiche e artistiche di Roma”.

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