Nella sede del comitato di Enrico Michetti è calato il silenzio dopo i primi exit poll. Il candidato del centrodestra a sindaco di Roma, arrivato poco prima delle 18 ha rilasciato una dichiarazione e salutato i giornalisti presenti in sala.
A parlare all’Ansa è il comitato, non quello ufficiale, ma quello definito da più parti come ‘parallelo’: ovvero Radio Radio, l’emittente legata al candidato. Il direttore responsabile, Furio Focolari, non si tira indietro nel dichiarare, non celando anche un po’ di amarezza e dispiacere soprattuto per il rapporto con Michetti. “Tutto quello che è partito da Radio Radio era esclusivamente per vicinanza e amicizia nei confronti di Enrico. Una grande amicizia che era e che rimane”, dice. “Siamo un po’ delusi, è logico, più che altro per il vantaggio netto del rivale”, ammette il direttore senza giri di parole. Ma Focolari in tasca ha anche qualche certezza: “Radio Radio esiste da oltre 35 anni ha un pubblico immenso e noi siamo una radio che si occupa principalmente di sport ma anche di sociale e politico. Lo continueremo a fare. Spero e credo ancora con Enrico”, ha sottolineato Focolari, spiegando che Michetti “è stato chiamato tribuno quando in realtà è un opinionista o meglio dire: un opinion leader”.
Il direttore della radio, spesso al centro di polemiche per alcune dichiarazioni sulla Shoah o per posizioni discusse sui vaccini, parla delle competenze ma anche del futuro di Michetti che “non sarà di sucuro all’opposizione” perchè lui “non è un politico e la campagna elettorale ha proprio dimostrato questo: si è sempre professato civico e lo è in tutti i sensi. Non riesce ad entrare nel magma della politica”. Le polemiche? “La radio non ha influenzato negativamente queste campagna e neanche gli scontri e le questioni nazionali”, assicura. In sala Ilario di Giovanbattista, voce storica di Radio Radio fa la radiocronaca di quella che sarà una sconfitta. “Il voto ha dimostrato che la sinistra esprime e raccoglie qualcosa in più”, dice Focolari. Deluso ma sincero.