Per il 2023 il Campidoglio ha stimato minori entrate nelle casse comunali per un totale di 337 milioni di euro. Un quadro determinato in parte dagli effetti di una sentenza della Corte costituzionale che, considerando prima casa quella intestata al singolo individuo, anche se questo è sposato e vive nell’appartamento del coniuge, comporterà mancati introiti fino a 200 milioni di euro. Inoltre, pesano circa 60 milioni di entrate Irpef in meno a causa dei perduranti effetti della crisi economica successiva al Covid e ci sono 80 milioni ancora da recuperare rispetto agli anni pre Covid di imposte legate al turismo. A tutto questo va abbinato un aumento delle spese, determinato dai rincari, e il cui impatto diretto sul bilancio è di circa 50 milioni di euro. Va poi considerato che i contributi addizionali statali ammontano a soli 25 milioni di euro per Roma Capitale. Un quadro grave e per cui il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha fatto appello al governo e ha chiesto l’apertura di un tavolo interistituzionale attraverso il quale programmare azioni di rilancio della città. “È urgente che il tema della Capitale sia portato all’attenzione nazionale, con un tavolo di governo dedicato”, ha detto Gualtieri nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio.
Intanto, nello schema di bilancio per il 2023 è stato programmato il raggiungimento di un equilibrio, reso possibile solo grazie a entrate straordinarie, tra cui un emendamento alla legge di bilancio 2023 che consente a Roma Capitale di posticipare al triennio 2024-2026 il versamento di metà del contributo che il Comune è tenuto a versare per il solo 2023 alla gestione commissariale: 100 milioni su 200. “Abbiamo messo in campo una serie di interventi di efficientamento sul bilancio per evitare tagli ai servizi di pulizia, politiche sociali e scuola”, ha chiarito il sindaco. Nel corso del 2023, inoltre – secondo le previsioni dell’assessorato al bilancio capitolino – potranno essere raccolti i primi frutti dell’imponente sforzo di efficientamento e riorganizzazione del settore delle entrate già messo in atto dall’amministrazione, attraverso interventi sulla digitalizzazione della riscossione, la riforma della riscossione della Tari, la sottoscrizione del protocollo di intesa con la guardia di finanza e l’Agenzia delle entrate, le iniziative di tax compliance, la riorganizzazione di Aequa Roma. In questo modo saranno garantiti per il 2023 i servizi essenziali.
“Abbiamo adottato importanti interventi di efficientamento della spesa, che si inseriscono nel nostro più ampio sforzo di riforma della governance, e in stretto dialogo con il governo Meloni abbiamo lavorato a soluzioni di emergenza che fanno parte della manovra nazionale per il 2023”, ha sottolineato il sindaco. “Ringrazio quindi l’esecutivo per questi interventi che hanno evitato tagli ai servizi fondamentali – ha concluso Gualtieri -. Con questo bilancio siamo in grado di proseguire il nostro lavoro di trasformazione della città, con investimenti senza precedenti su settori come la casa e i servizi di prossimità, e non abbiamo toccato un euro sul sociale e sulla scuola. Adesso, è però il momento di aprire un tavolo con il governo su Roma Capitale e affrontare i problemi strutturali di grave sottofinanziamento delle funzioni svolte dalla città”.