Nel Centro storico, via del Corso, a breve diventerà un cantiere con durata sei mesi per lavori su 850 metri, con Inizio da largo Goldoni verso piazza del Popolo, per un investimento da 4,6 milioni. E un lungo periodo di disagi per pedoni, negozianti e abitanti.
La trasformazione della pavimentazione in conglomerato bituminoso in selciato, ricostituirà la continuità percettiva del percorso che va da piazza del Popolo a piazza Venezia. Un intervento delicato su cui hanno lavorato a lungo anche gli esperti della Soprintendenza e quelli della Sovrintendenza capitolina.
I sampietrini, in arrivo da viale Aventino, dove spariranno e saranno sostituiti da una stesa di asfalto, disegneranno i nuovi marciapiedi (senza dislivelli troppo marcati) che corrono accanto ai palazzi. Poi li delimiteranno, piazzandosi in file più ordinate, e quindi i cosiddetti ‘mostaccioli’ (25 centimentri per 25) torneranno a intersecarsi lungo tutta la passeggiata centrale.
La relazione dei tecnici di Roma Capitale
La relazione dei tecnici di Roma Capitale, riportata dal dorso locale di Repubblica, ripercorre la storia del centro storico e lascia intendere la complessità del cantiere: «Via del Corso, l’antica via Lata di origine romana, penetra perfettamente rettilinea da porta Flaminia fino a piazza Venezia e costituisce l’ asse centrale del tridente, intervento urbanistico compiuto tra il XV e il XVII secolo con via di Ripetta e via del Babuino», si legge nel documento.
Poi il salto temporale e la definizione dell’intervento: «In epoca contemporanea ha assolto la funzione di asse viario di attraversamento del centro storico di Goldoni e occuperanno subito un’area di circa 300 metri quadrati, delimitata da reti alte 2 metri. All’interno della recinzione spunterà un container con gli uffici del cantiere, un magazzino e un bagno chimico per gli operai. Insomma, tutto il necessario per lavori.
I lavori comprensivi revisione drenaggio dell’acqua
Si parte con l’allestimento del cantiere e la segnaletica provvisoria. Il secondo passo è la fresatura del vecchio bitume, il terzo la rimozione dei marciapiedi e della loro pavimentazione.
Spariranno anche i cigli bianchi in granito. Subito dopo, via agli scavi per raggiungere la quota necessaria e gettare le fondamenta per il tappeto di sampietrini.
Un passaggio da completare contestualmente alla revisione della rete di drenaggio dell’acqua, che includerà anche la pulizia e lo spurgo delle vecchie caditoie. Sistemato il suolo, ecco i lavori di preparazione alla posa del selciato: prima la realizzazione della soletta, poi la posa delle pietre prelevate da viale Aventino e la loro sigillatura.