Roma: Ama, nel 2022 raccolte 6.600 tonnellate di abiti usati

in 3 anni fatturati 5,4 milioni. Pace: “Nostro obiettivo raddoppio dei contenitori dedicati per incrementare le percentuali di materiali valorizzati”

Ogni secondo, nel mondo, un camion pieno di rifiuti tessili viaggia verso la discarica o impianti di incenerimento. Per incrementare i volumi raccolti da avviare a recupero di materia, Ama sta dando nuovo impulso alla raccolta differenziata di questo tipo di rifiuti. Nel 2022, da recente consuntivo, a Roma sono state raccolte e avviate a riciclo oltre 6.600 tonnellate di indumenti e accessori di abbigliamento usati. Dalla valorizzazione di questi materiali soltanto negli ultimi tre anni l’azienda ha realizzato fatturati per oltre 5 milioni e 425 mila euro. Lo comunica, in una nota, Ama Spa. “Gia’ a fine anno abbiamo proposto una campagna di sensibilizzazione, inserita nell’ambito della Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti, per portare all’attenzione dei cittadini l’elevato impatto che ha sull’ambiente la produzione di materiali tessili”, afferma il presidente di Ama Spa, Daniele Pace. “L’azienda sta ora programmando un cospicuo aumento dei contenitori dedicati, con l’obiettivo di raddoppiare l’attuale disponibilita’ sul territorio, per incrementare le percentuali di materiali intercettati e valorizzati”, conclude Pace.

A Roma – prosegue la nota – la raccolta differenziata degli indumenti usati viene effettuata tramite 1.500 contenitori gialli dislocati sul territorio dei 15 municipi della citta’. I cassonetti sono di proprieta’ Ama e attrezzati anche con dispositivi anti-intrusione. Il servizio di prelievo, trasporto e conferimento e’ regolamentato da apposito bando e viene svolto dalle quattro cooperative sociali aggiudicatrici della gara. Una volta raccolti – spiega la nota – gli indumenti usati vengono trattati e valorizzati presso impianti idonei autorizzati. I materiali in buono stato sono avviati a commercializzazione e vendita presso i mercati dell’usato, mentre i tessuti ancora recuperabili sono invece valorizzati come recupero di materia (pezzame, filati). I materiali non recuperabili vengono infine avviati a smaltimento in impianti autorizzati. Gli indumenti – chiarisce la nota – abbandonati in terra che, nel corso dell’attivita’ di raccolta, dovessero risultare intrisi di acqua o comunque in condizioni che ne pregiudichino la possibilita’ di recupero, vengono assimilati ai rifiuti indifferenziati.

Tutte le fasi – aggiunge la nota – dalla raccolta alla valorizzazione, sono periodicamente oggetto di monitoraggio da parte di Ama in modo da garantire il rispetto e la regolarita’ di quanto stabilito in sede di gara e verificare la qualita’ merceologica dei materiali. La Municipalizzata capitolina per l’Ambiente ricorda – conclude la nota – che gli utenti possono conferire nei contenitori gialli, in buste ben chiuse e non troppo voluminose, abiti usati (vestiti, cappotti, ecc.), prodotti tessili (stoffe, coperte, tende, tappeti e tappezzerie) e accessori di abbigliamento (scarpe, borse, zaini, cappelli, sciarpe, guanti, ecc.). (

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