Roma: beni comunali, se ne stimano 90mila comprese strade e parchi

E' in corso il censimento con Atlante, il nuovo sistema di censimento del patrimonio

Strade, parchi e aree verdi, scuole, alloggi popolari, negozi ed edifici: è partito a Roma il censimento del patrimonio comunale e la stima è che siano 90 mila almeno i beni da catalogare di cui soltanto 60 mila quelli a oggi conosciuti. C’è quindi un gap da colmare di circa 30 mila beni da censire. Lo scopo è favorire investimenti pubblici per la riqualificazione dei beni, recuperare entrate nelle casse pubbliche, a oggi disperse, e fare emergere eventuali situazioni di illegalità. Il censimento, che sarà ultimato entro il 2025, permetterà di avere uno strumento digitale e trasparente in cui sono indicati tutti i dati relativi al bene e che consentiranno, quindi, non soltanto una gestione accurata ma anche la possibilità di un acquisto da parte di privati o la cessione a realtà sociali che vogliano svolgere iniziative benefiche. “È un momento molto importante che annuncia una gestione innovativa, moderna e digitale del nostro patrimonio”, ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, presentando il progetto “Atlante” in Campidoglio.

Atlante “è un nuovo sistema di censimento del patrimonio – ha anche detto Gualtieri – che risolve una questione annosa, sono stati fatti tanti sforzi ma a oggi non esiste una gestione completa e integrata dei beni comunali”, ha aggiunto. Il patrimonio comunale di Roma, tra beni disponibili e beni indisponibili, è unico per estensione e complessità di catalogazione. “Censirlo è una sfida importante ma ineludibile, diamo finalmente il via a un vero censimento digitale, programmatico e che avrà i benefici di una banca dati aggiornata costantemente in modo da sviluppare azioni politiche volte a vari ambiti per fini culturali, economici e sociali”, ha concluso il sindaco. Il lavoro di censimento è iniziato già a gennaio scorso con 57 persone e ora si avvarrà della collaborazione con i tre Atenei pubblici della Capitale, La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre.

Tra gennaio e aprile sono stati messi nell’inventario 732 atti e 839 beni rispetto ai 937 inventariati in tutto il 2022. Nel complesso del patrimonio si stima che 15 mila siano le strade e aree urbane e 10 mila le aree verdi e quelle edificabili. A termine del censimento “immagino una città in cui se un imprenditore vuole acquistare un immobile comunale o un cittadino vuole prendere in concessione uno spazio per una attività sociale, non debba chiedere all’assessore ma abbia un elenco digitale attraverso il quale possa avere, nella massima trasparenza, tutte le informazioni”, ha spiegato l’assessore al Patrimonio di Roma, Tobia Zevi. La conoscenza del patrimonio comunale infine “favorirà anche il contrasto a eventuali opacità nella gestione impropria dei beni e rafforzerà la legalità”, ha concluso il sindaco.

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