Roma chiude i ‘nasoni’, Londra li installa

Per ridurre il consumo di bottigliette di plastica. Nella Capitale la scorsa estate, a causa della siccità, sono stati chiusi in gran parte dall'Acea, la società municipalizzata dell'acqua

Il Comune di Londra vuole installare fontanelle pubbliche in cittá per ridurre il consumo di bottigliette di plastica. Lo riferisce il quotidiano Guardian, che parla di una piano per 21 nuove fontanelle di acqua potabile a partire da questa estate. Oltre a queste, aziende private installeranno tra febbraio e marzo centraline di rifornimento di acqua minerale in cinque zone della cittá. Se la cosa avrá successo, le centraline saranno poste in tutta la metropoli. Il piano prevede infine che piatti, posate e bottiglie di plastica non saranno più disponibili nel palazzo del Municipio.

Il Comune di Londra vuole quindi installare in cittá per motivi ecologici quei “nasoni” che a Roma esistono dalla seconda metà dell’Ottocento (oggi sono circa 2.500). I nasoni, che non hanno rubinetto e versano acqua 24 ore su 24, in origine avevano anche lo scopo di allentare la pressione nelle tubature dell’acquedotto. La scorsa estate, a causa della siccità, sono stati chiusi in gran parte dall’Acea, la società municipalizzata dell’acqua della Capitale. Un provvedimento che ha causato numerose polemiche, visto che le fontanelle servono a turisti e a romani poveri e che l’acquedotto cittadino perde in media il 40% dell’acqua. La chiusura delle fontanelle, inoltre, ha costretto turisti e cittadini ad acquistare l’acqua in bar ed esercizi commerciali, con danni per l’ambiente ed economici evidenti e sicure speculazioni. “I nasoni rappresentano solo l’1% dello spreco di acqua a Roma, contro il 50% delle falle nelle tubature”, attaccava il Codacons.

Nel Natale scorso la sindaca Virginia Raggi si é impegnata pubblicamente a far riaprire gradualmente i nasoni chiusi e a dotarli di rubinetto.

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