“La situazione disastrosa dei rifiuti nella Capitale rischia di portare ad una stangata sulla Tari a danno di famiglie ed esercenti che, a fronte di un servizio in costante peggioramento, potrebbero ritrovarsi a pagare una tassa rifiuti più salata”. Lo denuncia il Codacons, che sottolinea come a Roma cittadini ed esercizi commerciali paghino già oggi una Tari sensibilmente più alta rispetto al resto d’Italia, “ricevendo in cambio il servizio peggiore del paese”.
“Oggi una famiglia residente nella Capitale – spiega il Codacons – paga in media 390 euro all’anno di tassa rifiuti (nucleo di 3 persone in appartamento da 100 mq), contro i 241 euro di Firenze, 286 euro di Bologna, 333 euro di Milano e 341 euro a Torino. Tariffe che si innalzano sensibilmente per gli esercizi commerciali: nella capitale i pubblici esercizi pagano di Tari circa 40 euro al mq, contro i 25 euro al mq di Milano; i negozi di abbigliamento 13 euro al mq contro 4,8 euro al mq a Milano; gli alberghi 10 euro al mq contro i 4,6 euro di Milano”. A fronte di tariffe più salate, prosegue la nota, “cittadini ed esercenti devono subire la presenza di tonnellate di spazzatura che rimangono a marcire in strada, e proprio l’emergenza rifiuti che caratterizza la capitale rischia di portare a sensibili rincari per la Tari a partire dal prossimo anno. Oltre al danno, quindi, la beffa per milioni di utenti e negozianti da parte di una amministrazione che ha miseramente fallito sul fronte dei rifiuti, come dimostrano le raccapriccianti immagini della capitale di questi giorni”.
Per tale motivo il Codacons ha presentato una formale diffida alla sindaca Virginia Raggi in cui si intima di “provvedere entro 30 giorni a porre in essere tutti gli atti idonei a porre rimedio alla situazione, adottando le misure necessarie ad adempiere l’obbligo di garantire la funzionalità dei servizi di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti urbani nel territorio comunale” e una istanza d’accesso in cui si chiede di avere copia di tutti gli atti e documenti relativi “alle attività svolte incluse le attività di controllo e vigilanza dell’attività gestionale sotto il profilo qualitativo e quantitativo della società Ama spa; atti adottati dall’Amministrazione per fronteggiare alla grave situazione di degrado e inquinamento ambientale; interventi compiuti per garantire la funzionalità dei servizi di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti urbani nel territorio comunale”. E se entro tale termine il Comune non provvederà a sanare la grave situazione, il Codacons chiederà al Tar Lazio la nomina di un commissario che si sostituisca ad Ama e alla sindaca Raggi nella questione dei rifiuti nella capitale.