Scuole, ecologia e sociale: ecco la Roma di Giovanni Caudo

L'attuale presidente del III Municipio e Capolista di Roma Futura, parla ai microfoni di Radio Colonna sulla situazione in città e sui suoi programmi futuri

A cura di Marco Moretti. 
Giovanni Caudo, oggi presidente del Terzo Municipio, ex assessore all’Urbanistica della Giunta Marino, professore alla Facoltà di Architettura di Roma Tre nell’intervista a Radio Colonna affronta tante questioni che riguardano l’amministrazione di Roma e le ragioni che lo hanno portato a promuovere la lista Roma Futura dopo essere arrivato secondo alle primarie per il candidato sindaco del centro sinistra, vinte da Roberto Gualtieri.
“Agiamo su tre cardini – dice Giovanni Caudo – Roma ecologica, la dimensione del sociale, il terzo è semplificabile nel ‘di cosa campa questa città’”. Per Caudo è evidente che “noi soffriamo quando ci sono agenti meteorologici estremi ma non è solo una questione di manutenzione che va pur sempre fatta come pulire le caditoie, vanno previsti degli interventi, come per esempio la raccolta dell’acqua piovana dai tetti delle case, sistemi per rallentare la caduta dell’acqua sul suolo, o fare vasche di raccolta dell’acqua”.
Per Caudo la scuola deve acquisire un ruolo primario: “Aprire le scuole il pomeriggio, metterle in contatto con il territorio, bisogna cominciare a parlare di comunità scolastica e non solo di come sistemare gli edifici. Va costruita la rete per far diventare le scuole punto di riferimento dei nostri ragazzi per farli diventare cittadini consapevoli.
Ma cos’è Roma Futura? “Non siamo un partito, ma una rete, nella lista ci sono facce e corpi di persone che si occupano di questioni reali – aggiunge Caudo – Il Pd sbaglia ormai da diversi anni e soprattutto sbaglia nel non fare scelte radicali per questa città. Nella gestione dei rifiuti, le scelte urbanistiche, scelte di indirizzo sulle aziende e le municipalizzate. Io governo da tre anni il Terzo Municipio insieme al Pd, ma in totale autonomia senza fare l’errore che sta facendo adesso Calenda di uscire dal perimetro del centro sinistra per fare una partita solitaria.
Si può stare nel centrosinistra non subalterni al Pd ma con una propria postura, le proprie idee mettendo avanti il proprio programma e gli elementi distintivi.
Da settembre faremo una serie di eventi e chiederemo al candidato Gualtieri di prendere degli impegni precisi già prima dell’esito elettorale, perchè noi vogliamo contribuire non solo alla vittoria del centro sinistra ma a cambiare anche la natura del centro sinistra”.
I progetti per la città troppo spesso vengono abbandonati o distrutti da chi viene dopo e questa per Caudo è una delle ragioni delle difficoltà della capitale: “A Milano le cose che vediamo oggi le ha decise la Moratti, le ha portate avanti Albertini, le ha proseguite Pisapia e le sta facendo Sala, la continuità amministrativa è uno dei principi fondamentali che gli interlocutori, soprattutto privati cercano quando investono in una città, a Roma sembra assurdamente impossibile. Ricordo da assessore avevo scritto i miei rilievi al piano regolatore generale prima ma un minuto dopo che quel piano è diventato legge non più aggiunto nulla contro quel piano e quando sono stato assessore ho proseguito quel piano e fatto delle modifiche per poterlo migliorare. Molte cose che ho lasciato sul tavolo dell’amministrazione Marino si sono prolungate in questi cinque anni in alcuni casi senza esito o abbandonati. Si guardi la vicenda stadio, ma quale investitore può fare progetti a Roma dopo aver visto come è stato trattato lo stadio”.

 

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