Milleproroghe: Roma accusa il Governo “di voltare le spalle a insegnanti e famiglie”

L'accusa degli assessori capitolini Catarci e Pratelli: "Totale chiusura alla possibilità di continuare a stabilizzare il personale che da anni garantisce il corretto funzionamento nelle 540 strutture educative e scolastiche della Capitale"

Nella conversione in legge del decreto Milleproroghe, il Governo Meloni nega la proroga per l’utilizzo delle graduatorie concorsuali del personale educativo e scolastico e mostra il suo vero volto contro Roma, le educatrici, le insegnanti e le famiglie della Capitale. Lo dichiarano in una nota congiunta l’assessore al Personale Andrea Catarci e l’assessora alla Scuola Claudia Pratelli.

“Nonostante note ufficiali inviate dalla nostra amministrazione al Governo nazionale e nonostante gli emendamenti presentati alla Camera dei Deputati, l’atteggiamento delle destre e del Governo è stata di totale chiusura alla possibilità di continuare a stabilizzare il personale che da anni garantisce il corretto funzionamento nelle 540 strutture educative e scolastiche della Capitale”, spiegano.

“Roma ha già assunto 650 tra educatrici e insegnanti e ora non potrà farlo se non arriverà un ravvedimento del Governo. Con la norma taglia idonei, voluta sempre dal Governo Meloni, oggi per Roma fare nuovi concorsi diventa un’operazione anti economica e inefficace. Per fare un esempio, il concorso appena concluso della Polizia Locale avrebbe avuto solo 960 persone in graduatoria (800 vincitori più il 20 per cento degli idonei) invece che 2.800 com’è in realtà. Al contrario prorogando la validità delle due graduatorie uniche per insegnanti scuola dell’infanzia e per educatrici nido, Roma Capitale avrebbe la possibilità di poter continuare a scorrere quelle graduatorie che contano quasi 6.000 persone al loro interno. Continueremo a chiedere attenzione e rispetto per le famiglie e il personale capitolino per servizi educativi e scolastici di qualità”, concludono gli assessori di Roma Capitale.

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