Roma: da Atac a Risorse per Roma passando per Zetema, Gualtieri riassetta le partecipate

se riesce salva alleanza e servizi

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri

Come spesso accade la settimana che si chiude oggi in Campidoglio, s’è aperta sul finire della precedente. Il sindaco Roberto Gualtieri viaggia ormai sulla media di oltre un taglio del nastro al giorno. Soltanto negli ultimi tre, in città, hanno aperto, o riaperto: l’Ossario garibaldino al Gianicolo, il percorso turistico al Forte Bravetta, la nuova piazza di Corviale, la scuola Calvino ai Colli Aniene e oggi piazza Augusto Imperatore. È passato così sotto traccia il lavorio su una questione finora rinviata, tira poco sui social ma molto tra i corridoi di palazzo: la riorganizzazione delle società partecipate.

La prima pedina è stata mossa in Atac, la municipalizzata per il trasporto pubblico locale, costretta a un cambio di direzione generale per il rientro a casa, in Atm a Milano, di Alberto Zorzan. Per il ruolo si è candidato, tramite avviso pubblico ma non c’è motivo di ritenere che non sia formalizzata la sua nomina, l’attuale direttore generale del Campidoglio, Paolo Aielli. E non potendo lasciare al caso, né tantomeno vacante, la funzione strategica del City manager, il sindaco per la sostituzione ha pensato a un uomo di fiducia, con lunghissima esperienza nelle istituzioni, qual è Albino Ruberti. Dovrà lasciare però l’incarico di capo della segreteria politica. Ed ecco che la partita è cominciata.

Tanto Risorse per Roma, che si occupa principalmente di patrimonio immobiliare e pianificazione urbanistica, quanto Zetema, società per i servizi culturali, abbandoneranno l’organo monocratico per passare al collegiale: equivale a dire via gli amministratori unici e ripristino dei consigli d’amministrazione. L’operazione, così almeno è stato chiarito nelle commissioni competenti, non comporterà un incremento della spesa pubblica. I profili per entrambe le municipalizzate sono stati già vagliati dai commissari, si attendono soltanto le ordinanze del sindaco Gualtieri. In Risorse per Roma, con Fabio Bellini presidente, tecnico che proviene dall’assessorato all’Urbanistica, compaiono tra gli altri due volti storici del Partito democratico romano, Marta Leonori e Michele Baldi, entrambi già consiglieri regionali durante l’era di Nicola Zingaretti. In Zetema, sotto la presidenza dell’amministratore unico uscente Simone Silvi, nel Cda spunta il profilo dell’avvocata Paola Balducci, deputata con la Federazione dei Verdi nella 15ma legislatura, quand’era ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, oggi alla guida di una fondazione che si è spesa molto a fianco dell’ex sindaca del Movimento 5 stelle Virginia Raggi. Per il consiglio d’amministrazione della fondazione Technopole, invece, la proposta da formalizzare è l’uscente amministratore unico di Risorse per Roma, Paolo Orneli: è stato assessore regionale allo Sviluppo economico e presidente di Lazio Innova, anche lui con Zingaretti presidente.

La partita, si diceva, però, è soltanto agli inizi. E all’ipotesi che le manovre, vista la necessità di coprire il posto vacante da capo segreteria, possano investire a stretto giro anche la giunta, si contrappone un più realistico scenario di riassetto dello scacchiere delle municipalizzate, che dopotutto conta ben sette società in house e numerose partecipazioni, rimandando un eventuale rimpasto al prossimo anno, a Giubileo chiuso. “Non abbiamo meriti per avere concepito tutto questo, ma forse abbiamo il merito di avere sbloccato un progetto fermo da anni”, ha detto oggi Gualtieri inaugurando la riqualificazione di piazza Augusto Imperatore, a quasi vent’anni dall’avvio della progettazione. Anni in cui, nonostante l’encomiabile impegno di molti, le amministrazioni hanno fallito nel riassetto delle società partecipate del Campidoglio. Ora è la volta di Gualtieri, che ha tenuto la delega alle municipalizzate. Forse immaginando fin dal principio che il riassetto, se riesce, può salvare i servizi pubblici, il rapporto con i cittadini e con i corpi sociali, ma anche gli equilibri politici dell’alleanza, se saprà guardare al di là dei confini del suo Pd.

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