Roma: dopo Covid19 conterà il digitale

Secondo Carlo Alberto Pratesi, ordinario di marketing, innovazione e sostenibilità a Roma Tre, è necessario finanziare nuove start up.

 

Gli imprenditori innovativi oggi hanno una straordinaria occasione per dimostrare il loro talento, e non solo quello necessario alla ideazione di nuovi prodotti, ma anche quello che serve ad ottenere finanziamenti, perché purtroppo, in questo difficile momento, pure chi investe nell’innovazione sta chiudendo i rubinetti. E’ quanto scrive sul dorso romano de ‘’Il Corriere della Sera’’ Carlo Alberto Pratesi rilevando che malgrado tutte le difficoltà, qualche imprenditore ci sta provando talvolta approfittando di alcune iniziative di sostegno lanciate da istituzioni della nostra regione.

In particolare Pretesi cita «SVita», il programma di Lazio Innova per startup, legate ai temi delle scienze della vita, o «Covid-19 Challenge» del Campus biomedico: fino a 5 milioni in servizi, e finanziamenti messi a disposizione da Marzotto Venture Accelerator per prodotti innovativi utili ad affrontare la fase post emergenziale e a digitalizzare i sistemi di prevenzione.

Nell’articolo il docente di Roma Tre riporta alcune delle startup romane impegnate nel trovare soluzioni per nuova «shut-in economy» sono nel portafoglio di LVenture, come per esempio: Yakkyofy, leader nella consegna di prodotti dalla Ciña, che ha consegnato oltre 400.000 mascherine alla protezione civile e alla polizia di Roma; Fitprime TV, che oggi offre lezioni di yoga da svolgere a domicilio.

Direttoo, spedalizzata nel rifornire i ristoranti, che si è attrezzata per le consegne di prodotti di alta qualità alle famiglie di Roma. E uFirst, l’app «salta-code», che m questo periodo offre il servizio a tutte le attività essenziali, come supermercati e farmacie.

All’Eur, a Pi Campus, c’è Allelica, una startup che offre predizione di malattie complesse attraverso l’analisi poligenica del Dna, che ora sta collaborando con una rete internazionale di centri di ricerca per predire quali soggetti avranno più bisogno del vaccino. Pi Campus ha anche supportato con una donazione ComestaLorg, un’app per la valutazione dei sintomi da remoto. Inoltre, alcuni ex sviluppatori del gruppo hanno creato CovidApp, permonitorare anonimamente (senza tracciamento Gps) le interazioni, così da scoprire se si è stati esposti al virus.

Si tratterà di vedere – rileva Pratesi – nei prossimi mesi quale startup, nuova o già avviata, sarà realmente in grado di risolvere i grandi problemi della città. E, se avranno risposte convincenti alle nuove sfide, speriamo che riescano anche trovare i finanziamenti, sia pubblici che privati, necessari al loro sviluppo.

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