Roma: i costruttori chiedono di cambiare il piano regolatore, “oggi norme troppo rigide”

"Il nuovo Prg deve far fronte alle necessità della città di domani", sostiene il presidente di Ance Roma-Acer, Nicolò Rebecchini

 

Per rilanciare Roma serve cambiare il Piano regolatore, adeguandolo alle esigenze dei cittadini. Lo torna a chiedere il presidente di Ance Roma-Acer, Nicolò Rebecchini, durante l’iniziativa “14 anni del Prg ’08 di Roma. Pnrr, strategie di sviluppo e di rigenerazione per un nuovo welfare urbano”.

Il Piano regolatore del 2008 “oggi ha norme rigidissime. Lo studio è perfetto, ma purtroppo ha avuto la conseguenza di non essere snello. Non è stato in grado di dare risposte per la città – ha aggiunto Rebecchini -. È importante intervenire presto e bene”. Il presidente dei costruttori romani ribadisce che il “nuovo Piano (Prg) deve far fronte alle necessità della città di domani, e i contenuti e la strumentazione attuativa devono poter dare quelle risposte certe e veloci in linea con l’evolversi del tempo”.

“Il punto è quello di adeguarsi alle normative nazionali: oggi il Prg è rigidissimo sui cambi di destinazione d’uso, non è riuscito e non riesce a essere uno strumento snello in grado di dare risposte al cambio di interessi dei cittadini e delle parti sociali. Lo stesso per quanto riguarda le trasformazioni urbanistiche, su cui basterebbe una legge regionale per non dover ogni volta fare una variante. Per fare presto e bene – ha sottolineato Rebecchini – non dobbiamo aprire un dibattito su cui rischiare di attorcigliarci. Quindi, partendo da un riordino normativo e passando dal conferimento di alcuni specifici poteri da parte della Regione a Roma, legati al suo ruolo di Capitale italiana, si può procedere con le semplificazioni, dando maggiore flessibilità nelle funzioni”, ha concluso il Rebecchini.

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