“Mai piu’ fascismi”, questo lo slogan che ha richiamato in piazza San Giovanni a Roma migliaia di persone in protesta per l’attacco di matrice neofascista avvenuto sabato scorso, 9 ottobre, alla sede nazionale della Cgil. “Liberta’, diritti, pluralismo, libera informazione e lavoro, soprattutto lavoro”, le richieste della piazza sulla quale sventolano le bandiere dei tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil tra palloncini rossi, verdi e blu: i colori delle tre organizzazioni.










“Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile 1945″, si legge su uno striscione. Diversi gli interventi previsti: una pensionata della Uil, il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri e della Ces, Luca Visentini. Le conclusioni sono affidate al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che al suo arrivo ha affermato:”In piazza per difendere la democrazia, per dire che c’e’ bisogno di fare delle riforme vere, di progettare un futuro che applichi i principi fondamentali della nostra Costituzione. L’attacco al sindacato, alla Cgil, e’ un attacco alla dignita’ di tutto il paese. Siamo qui per difendere ed estendere la democrazia nel nostro paese e in Europa”, aggiunge Landini.
Tra i presenti anche molti esponenti delle forze politiche del centrosinistra tra cui il segretario del Pd, Enrico Letta, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ma anche rappresentanti locali dal segretario romano dei dem, Andrea Casu, al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il candidato a sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
“Questa bellissima piazza parla a tutto il Paese”: cosi’ il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco di piazza San Giovanni, sottolineando la grande partecipazione alla manifestazione e che “tanti sono ancora fermi alla stazione Anagnina e non sono riusciti ad essere qui”. Questa “non e’ solo una risposta allo squadrismo fascista, e’ qualcosa di piu’: questa piazza rappresenta tutta l’Italia che vuole cambiare il Paese, che vuole chiudere la storia della violenza politica. Essere antifascisti si e’ per garantire la democrazia di tutti e i principi fondamentali della nostra Costitizione. Tutto il governo assuma questa sfida e apra una fase di grande cambiamento sociale”. E “noi vogliamo essere protagnisti del cambiamento”, rimarca.
E’ di 200.000 persone la stima finale dei partecipanti alla manifestazione. Lo affermano Cgil, Cisl e Uil al termine della manifestazione. La Questura parla di 60mila presenti.
La manifestazione si conclude con tutte le sigle sindacali sul palco che salutano la piazza cantando Bella Ciao. La platea sventola le bandiere e intona la canzone partigiana assieme a diversi politici, come Giuseppe Provenzano, Andrea Orlando, Stefano Fassina, Nichi Vendola, Luciano Nobili e Gennaro Migliore, tutti sotto al palco ad applaudire e a cantare Bella Ciao.