Il tabellone luminoso che segnala gli arrivi nella stazione di Acilia appare in tutta la sua crudezza:
Era il 17 ottobre 2023, ovvero qualche giorno fa, quando i pendolari si sono trovati di fronte numeri e tempistiche da brividi: 11,03 l’orario di arrivo del treno per Porta San Paolo, ore 11,57 l’orario previsto per quello successivo, ben 54 minuti di scarto tra un treno e un altro. Questo è un caso limite, ma i ritardi, le soppressioni e le rimodulazioni d’orario sono una prassi quotidiana per le due ferrovie ex concesse di proprietà della Regione Lazio ma gestite da Cotral e Astral, ovvero la Roma-Civita Castellana-Viterbo e la Roma-Lido. E pensare che dal 2 maggio di quest’anno ci sarebbe dovuta essere una svolta per il treno, oggi ribattezzato Metromare, che collega Piramide con la stazione ostiense di Colombo. Una svolta che si sarebbe dovuta realizzare attraverso l’impiego in simultanea di sei treni, i quali avrebbero permesso ai treni di partire ai capolinea di Piramide e Colombo con precisione nipponica al minuto ’00, ’15, ’30, ’45 di ogni ora. Queste intenzioni, come si può vedere dalle cronache degli ultimi mesi, sono rimaste lettera morta. La Roma-Lido, oggi, non sembra in grado di garantire all’utenza orari certi, né pare nelle sue possibilità ovviare con tempestività ed efficacia a guasti ed imprevisti. A fine settembre la Regione Lazio ha invitato Cotral a mettere in campo un contingente di 10 bus al giorno per potenziare il servizio – claudicante – della Roma-Lido: mezzi con una capienza di 70 posti e corse da effettuare nelle fasce orarie 6,30-9,30 e 16,30-19,30. Insomma, negli orari con maggiore afflusso di utenza, una linea bus che va da Ostia Lido a Magliana e un’altra “Express” che va da Ostia Lido a Eur Fermi.
La mossa sponsorizzata dall’assessore alla mobilità della Regione Lazio Fabrizio Ghera è stata frutto dell’emergenza e non di una scelta ragionata. Anche perché immettere dieci torpedoni nel traffico mattutino e pomeridiano, oltre a non rappresentare un’alternativa al servizio ferroviario può indurre parte dell’utenza ad affidarsi ai mezzi privati. Ovvero più traffico e tempi più lunghi anche per le ‘navette emergenziali’. Un cane che si morde la coda.
Ma quand’è che gli utenti della Roma-Lido potranno vedere – finalmente – un servizio che si possa avvicinare a quei 15 minuti annunciati nella primavera del 2023?
Radiocolonna l’ha chiesto ad un importante esponente della maggioranza dem in Campidoglio, il presidente della Commissione capitolina alla mobilità Giovanni Zannola.
Premessa: la Roma-Lido, o Metromare, è di proprietà della Regione Lazio, non del Campidoglio. Quindi quelle di Zannola non sono le parole di chi rappresenta la ‘proprietà’, ma di chi fa parte di un’istituzione coinvolta in prima persona dal problema Roma-Lido.
“La situazione sulla Roma-Lido potrà migliorare solo quando sulla ferrovia circoleranno stabilmente 8 treni – spiega il consigliere del Partito Democratico a Radiocolonna – una svolta che in teoria ci sarebbe dovuta essere quest’anno, ma in pratica ci sarà all’inizio del prossimo anno. Su questa storia il pallino ce l’hanno Regione Lazio, Astral e Cotral”.