Roma Metropolitane, Cialdini lascia: Campidoglio mi chiese di licenziare

"Non lo faccio", ha affermato l’ormai ex amministratore unico di Roma Metropolitane che lancia l'allarme: linee A e B a rischio chiusura per norme antincendio

immagine di repertorio

“Domani nel corso dell’assemblea societaria formalizzerò le mie dimissioni che avevo già inviato alla sindaca l’8 agosto”. Lo ha affermato l’ormai ex amministratore unico di Roma Metropolitane, Pasquale Cialdini, che questa mattina è stato audito dalla commissione Controllo di Roma Capitale.

Sulle ragioni del suo addio, Cialdini si è sfogato: “La delibera” per il riconoscimento dei debiti pregressi, circa 9 milioni, “era pronta. Io ne ho una copia, ce l’aveva mandata il dipartimento. Poi non so cosa è successo, si è fermata“. Inoltre, da parte “del direttore generale del Comune, Franco Gianpaoletti, è arrivata la richiesta di un ulteriore riduzione dei costi: io ho fatto piano adattando i criteri degli anni precedenti e dunque incentivando gli esodi con l’Ape, proponendo di ridurre i buoni pasto, ed incentivando il part time. Però mi hanno chiesto di licenziare: io non sono entrato qui per licenziare, non lo faccio”. Inoltre, ha voluto rimarcare, “in 7 anni il costo del personale è passato da 14 milioni a 11 milioni; l’organico è sceso da 189 unità a 158; ed anche i dirigenti sono passati da 12 a 6”. Detto questo “ho fallito come amministratore ed è giusto che vada via”.

E poi Cialdini lancia l’allarme:“E’ cambiata la normativa antincendio e le stazioni della Linea A e della Linea B rischiano di essere chiuse d’ufficio dai Vigili del Fuoco perché non corrispondono alla normativa. La Linea A e la Linea B della metropolitana – ha aggiunto – dal punto di vista della manutenzione presentano gravi arretratezze. Hanno bisogno di manutenzione. Immaginate cosa accadrebbe al traffico se le due linee dovessero essere chiuse?”.

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