La mancata approvazione dei bilanci dal 2016 al 2019 di Roma Metropolitante, la realta’ che si occupa di progettare le linee metro della Capitale, potrebbe causare gravi problemi di liquidita’ alla partecipata. A lanciare l’sos in commissione mobilita’ e’ stato il liquidatore Andrea Mazzotto che ha indicato nel mese di marzo termine ultimo per sbloccare la situazione altrimenti la societa’ non avra’ piu’ modo di operare. Il Campidoglio, da quanto e’ emerso, e’ pronto a corrispondere gia’ 7 milioni di euro alla societa’ per sanare i suoi debiti, ma prima di farlo sta aspettando un parere tecnico della Corte dei Conti.
A seguito di alcune sentenze “e’ stato necessario revisionare gli atti presentati dal liquidatore di Roma Metropolitane. Un’attivita’ molto delicata e complessa che stiamo chiudendo”, la posizione del Comune che nei giorni scorsi ha rassicurato: “Non ci sara’ nessun blocco dei servizi metro”.
Il vicesindaco con delega ai Trasporti Pietro Calabrese oggi ha spiegato che “l’indirizzo politico e’ stato quello di trovare un ente superiore per accertare lo strumento idoneo affinche’ si possano riconoscere le somme anche in futuro. Mettere in sicurezza l’azienda significa anche questo e se non risolviamo il problema legale a monte, puo’ ripresentarsi”. Un’eventuale chiusura della societa’ metterebbe a rischio i cantieri avviati e piu’ in generale tutte le attivita’ da lei gestite: una circostanza che il Campidoglio – che ha messo questa societa’ in liquidazioni con la finalita’ di rilanciarla – e’ determinato a scongiurare. Il problema sono i tempi che stringono. I lavoratori di Roma Metropolitane andranno in cassa integrazione dal primo febbraio.