Roma Metropolitane un maxi pignoramento mette ko l’azienda

Circa 5 milioni e mezzo in tutto che l'azienda deve alle ditte Metrofil e De Sanctis che hanno costruito i corridoi Eur-Tor de' Cenci ed Eur Laurentina-Tor Pagnotta.

Roma Metropolitane è sull’orlo del baratro. Lo scrive Repubblica Roma.

Ieri per la partecipata del Comune che fa da stazione appaltante per la costruzione della Metro C è stata una giornata nera. Dalle fotocopiatrici in leasing che sono state portate via perché l’affitto non veniva pagato, al ben più serio problema dei conti correnti pignorati. Circa 5 milioni e mezzo in tutto che l’azienda deve alle ditte Metrofil e De Sanctis che hanno costruito i corridoi Eur-Tor de’ Cenci ed Eur Laurentina-Tor Pagnotta.

Le due società hanno fatto causa alla municipalizzata e nel 2020 hanno vinto. In quello stesso anno hanno preso dal Comune una parte dei soldi (17 milioni di euro in totale) ma non hanno ricevuto gli interessi. Il Campidoglio si era infatti rifiutato di pagarli a spese sue, proprio perché il contenzioso era tra le due ditte e la partecipata: Roma Capitale non era stata chiamata in causa. Adesso, però, le due società sono tornate a farsi sentire. E, non potendo rifarsi direttamente su Roma Metropolitane, che non ha un euro in cassa, hanno pignora to i crediti che la partecipata vanta nei confronti del Comune. Tradotto: un disastro.

Da adesso in poi, scrive il quotidiano, qualsiasi stanziamento il Campidoglio predisponga nei confronti di Roma Metropolitane, i soldi finiranno alle due ditte fino a ripianare il debito da 5,6 milioni di euro. Il problema è che la partecipata già versa in condizioni disastrate: i lavoratori non percepiscono lo stipendio da febbraio e non è la prima volta che i salari non vengono corrisposti in tempo. Il piano dell’assessore ai Trasporti Eugenio Patanè fino alla settimana scorsa era quello di accompagnare la municipalizzata messa in liquidazione dalla giunta Raggi verso la fusione per incorporazione all’interno di Roma Servizi per la Mobilità, corrispondendo intanto i soldi necessari a pagare gli stipendi. Con i pignoramenti in atto, però, i soldi che dovrebbero percepire i lavoratori finirebbero automaticamente nelle casse delle due ditte.

Se il Campidoglio non trova immediatamente una soluzione, il rischio è il fallimento. Se cosi fosse però, gli stipendi dei lavoratori sarebbero crediti privilegiati e le due ditte comunque non vedrebbero le somme che spettano loro. Per evitare questo tipo di situazioni un anno e mezzo fa la linea dell’assessore Fatane era la ricapitalizzazione della municipalizzata, ma non è passata anche per via del parere della Corte dei conti. Ora si sta lavorando per cercare una soluzione e ieri c’è stata una riunione urgente con l’avvocatura, il capo di gabinetto e l’assessora al Bilancio, Silvia Scozzese, per capire come si risolve il problema. «Le chiacchiere stanno a zero: la società del Comune che deve gestire la realizzazione delle nuove metro ha i conti pignorati ed è ferma perché Gualtieri non riesce a fare sintesi tra gli uffici commenta il consigliere della lista Calenda Francesco Carpano-  E dire che la mancanza di infrastrutture è uno dei grandi mali della città. Roma si merita di meglio».

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