Roma: Minimarket vietati in centro

Pronta la bozza del regolamento per la città storica e sito Unesco che vieta per tre anni l` apertura di esercizi di somministrazione, negozi di souvenir, sexy shop e lavanderie fai da te

I turisti in centro

Ancora tre anni di stop per gli esercizi alimentari, quindi minimarket primis, e i negozi di souvenir nell’area della città storica della Capitale mentre potranno riaprire i laboratori artigianali a prescindere se effettuino o meno consumazione sul posto, quei locali, per intendersi, dotati di produzione propria che li differenziano, in sostanza, dai minimarket o altri esercizi di sola somministrazione. Lo scrive Il Tempo.

È la proposta di regolamento che porta la firma del presidente della commissione capitolina al Commercio, Andrea Alemanni, e che dovrà approdare ora in giunta per la discussione e per le eventuali modifiche. È precedente regolamento, che prorogava di un anno lo stop alle aperture di queste attività voluto dall’ex sindaco Raggi, e confermato per 12 mesi dall’attuale assessore capitolino Monica Lucarelli, è infatti in scadenza il prossimo 31 maggio.

Nel frattempo l’Amministrazione ha fatto una ricognizione sulle attività esistenti nel tessuto della città storica e del Sito Unesco evidenziando il crollo dell’artigianato, soprattutto dopo la pandemia. L’apertura, quindi, ai laboratori artigianali, che rientrerebbero dunque così nelle attività tutelate dal Comune e quindi non più vietate, parte proprio dal dato di -13% di attività commerciali e artigianali alimentari.

Dunque, attenzione all’insonorizzazione del locale e alla qualità dei prodotti, no all’installazione di pannelli luminosi diversi dalle insegne regolarmente autorizzate, all’esposizione nelle vetrine di bevande alcoliche e superalcoliche, niente installazione di apparecchi automatici per la vendita di prodotti, ad eccezione dei distributori dei prodotti farmaceutici e corretto smaltimento dei rifiuti che deve avvenire nel rispetto delle disposizioni del Regolamento comunale. Ma questo varrà solo per i nuovi, appunto, mentre dalle associazioni di categoria, che tutelano l’artigianato, era stato chiesto un intervento anche sulle attività esistenti, al fine di alzare l’asticella legata alla qualità e al decoro per tutelare l’immagine del centro di Roma anche in vista del Giubileo e dell’aumento consistente che ci sarà di turisti.

«Il Regolamento prevede, solo per le nuove attività, alcune interessanti regole qualitative per gli artigiani – spiega il presidente di Confartigianato Roma, Andrea Rotondo – come la qualità dei prodotti e l’insonorizzazione, regole peraltro che potrebbero essere anche rafforzate, magari introducendo tematiche relative al risparmio energetico e al ciclo rifiuti, ma manca la trasformazione di quegli esercizi in essere dove permangono situazioni di criticità a livello di decoro e dequalificazione».

Tra le attività vietate il nuovo regolamento ricalca il precedente e ribadisce lo stop a sexy shop, lavanderie «selfservice», carrozzerie e autofficine per [a riparazione di auto, impianti di autolavaggio.

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