Roma, negli hotel camere a metà prezzo contro la crisi

Pochi turisti causa Covid, E sul web si rincorrono offerte a prezzi da saldo

“Una lotta all’ultimo sconto per cercare di dividere una torta che non riesce a saziare più nessuno. E che di dolce ha ben poco”, scrive Alessandra Paolini su Repubblica. “Siamo costretti a vendere le stanze d’albergo al 50 per cento in meno rispetto al prezzo di listino”, spiega Francesco Gatti che, da poco tempo, è a capo della Assohotel romana. Un incarico arrivato alla vigilia di uno dei momenti più drammatici degli ultimi decenni per il settore che vive di turismo. Ha l’amaro in bocca anche Giuseppe Roscioli di Federalberghi: “Prezzi dimezzati – spiega – E una concorrenza all’ultimo euro tra le strutture che hanno deciso di rischiare. Una categoria allo stremo: un piccolo ritorno del turismo c’è stato, ma in queste settimane è scomparso totalmente il cliente in città per lavoro”.

E così eccoli gli scampoli di stagione. Alberghi a 4 stelle che offrono una stanza doppia, nella settimana che precede Ferragosto, anche a 67 euro.. Come il “Condotti Palace” in via della Croce ad un passo da piazza di Spagna. Sessantanove euro invece la proposta del “Milton hotel” con tanto di colazione e spa accanto alla basilica di San Giovanni in Laterano. Un chilometro e 300 la distanza dal Colosseo”, dell’albergo.

In Prati, sottolinea Repubblica,  in via Vitelleschi, ecco “L’Atlante star”: 70 lussuose camere, 12 suites e 2 royal suite. In più terrazza panoramica dove godersi l’aperitivo e la cupola di San Pietro che da lassù sembra quasi potersi toccare. E sempre in Prati, in una traversa di via Cola di Rienzo, l'”Nh Collection”, struttura moderna e dalle grandi vetrate offre un letto doppio e con la colazione, (non a buffet per via dell’emergenza Covid), a 99 euro. Mentre il “Conciliazione hotel” in via di Borgo Pio affitta una stanza a 65 euro. “La metà dello scorso anno”, dicono dalla reception. Imprenditori coraggiosi. Il “Sant’Anna” a 20 metri di distanza, infatti, dal lockdown è ancora sprangato.

“Chi ha deciso di ripartire col lavoro – spiega Gatti – lo fa perché vuole restare sul mercato. Ma qui non si parla più di guadagnare qualcosa, ma di indebitarsi cercando di resistere fino a marzo, quando si spera torneranno un po’ più di turisti”.

Gatti fa i conti. E lo fa raccontando la sua esperienza: “Io ho tre hotel, “The Code” in via Sistina, lo “Smart” in piazza Indipendenza e “The Bulding” in via Montebello, a Castro Pretorio. Solo quest’ultimo è in funzione. Per attirare i clienti ho scontato la stanza doppia portandola da 170 a 95 euro. Così, però, non si riescono a coprire neanche le spese vive. Anche perché noi albergatori continuiamo a pagare gli affitti, le tasse, l’Iva. Pensi che una struttura di 100 camere sborsa una media di 60. mila euro l’anno per la Tari, la tassa sull’immondizia”.

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