Roma, ok aula a nuovo regolamento per Consulta Disabilità

Pd: più valore a associazioni. M5S: meno partecipazione

L’Assemblea capitolina ha approvato nella seduta odierna il nuovo Regolamento per la Consulta cittadina permanente per i diritti delle Persone con disabilità, che corregge le previsioni della delibera presentata dalla Giunta Raggi riattribuendo più potere alle associazioni e al terzo settore.

“Con il Regolamento si riscrivono modalità e forme di rappresentanza in seno alla Consulta, rendendolo un Organo consultivo pienamente operativo. Il documento detta inoltre le linee guida inoltre per la costituzione delle Consulte municipali”, spiegano le consigliere del Partito democratico Nella Converti, Erica Battaglia, Riccardo Corbucci rispettivamente presidenti della Commissione Politiche Sociali, Commissione Cultura e Commissione Roma Capitale che si sono fatti promotori dell’iniziativa con l’apertura della nuova consiliatira.

“Siamo orgogliosi che la prima delibera proposta dai consiglieri capitolini e approvata in questa consiliatura – sottolineano, infatti, i tre presidenti dem – sia un regolamento dedicato al mondo del sociale, alla partecipazione dei cittadini e in particolare di quelli che vivono ostacoli quotidiani. Vogliamo segnare una nuova stagione di protagonismo, di piena cittadinanza e di nuovi diritti per le persone con disabilità, scrivendo regole efficaci per una piena e estesa rappresentanza di tutti. Una svolta rispetto al precedente Regolamento, mai pienamente attuato”.

“Il gruppo del Partito democratico ha voluto che l’Aula ripartisse dai diritti di quanti sono più esposti al rischio di esclusione. E’ stato un lavoro che ha impegnato tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione, delle Commissioni Politiche sociali e Roma Capitale che ringraziamo – aggiungono i consiglieri in una nota congiunta – Fondamentale è stato il contributo dato da chi vive la disabilità nell’esperienza di tutti i giorni, dell’associazioni e dalle federazioni, con la partecipazione fondamentale dei presidenti delle Commissioni municipali per le Politiche sociali e dei municipi hanno partecipato con proposte e osservazioni. Il ringraziamento va inoltre agli uffici, all’assessore alle Politiche Sociali Barbara Funari, alla presidente dell’Assemblea. L’obiettivo del nuovo regolamento, spiegano ancora dal Pd “è sottolineare il ruolo di tutto il mondo associativo che è un valore aggiunto nella nostra città. Lo ha dimostrato in questi anni caratterizzati dalla sfida senza precedenti della pandemia a sostegno dell’inclusione e dei diritti di circa 80mila persone e delle loro famiglie che oggi attendono risposte, informazione, meno burocrazia e servizi più efficienti.

Con la Consulta scriviamo un primo, importante passo, per realizzare una città che ascolta tutti”, concludono i consiglieri dem. Il gruppo capitolino M5Sstronca l’operazione: “L’amministrazione Gualtieri dà il via libera a un regolamento con il quale si costituisce una consulta di verifica e monitoraggio dei servizi ai disabili aperta solo alle associazioni del terzo settore: i singoli portatori di interesse possono chiedere di partecipare e, una volta ammessi, non hanno diritto di voto. E perché mai non è aperta ai singoli fruitori di quei servizi? Perché è necessaria l’intermediazione delle associazioni? Questa non è democrazia diretta e alla portata di tutti i cittadini, soprattutto quelli più fragili. Roma Capitale non rispetta la buona norma che pone nella stessa entità, controllore e controllato”, di chiede in una nota il consigliere capitolino M5S e vicepresidente dell’Assemblea capitolina Paolo Ferrara.

“Lo Statuto di Roma era diventato unico nel suo genere in quanto assicurava ed esaltava la partecipazione di tutti, singoli o sotto forma associazioni, alla vita della città o, in altre parole, la partecipazione al governo della città, in ogni sua forma – ricorda Ferrara. Vari emendamenti allo Statuto si sono succeduti nella scorsa consiliatura proprio per rimarcare la personalità partecipativa di quest’ultimo: un vanto per Roma, città giustamente considerata e rivendicata come inclusiva, aperta e tollerante. Non a caso Roma ha vinto il premio OpenGov per il bilancio partecipativo. Ora invece cosa succede? Un’inversione di rotta, a quanto sembra. O una ‘distrazione'”, conclude.

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