Roma: piano Amazon per acquisto ex depositi Atac

Lo scrive il Corriere della Sera. De Priamo (Fd'I), paradossale messa all'asta depositi che erano in Pnrr

Il colosso statunitense del commercio elettronico Amazon “in questi giorni si è aggiudicata per 10,5 milioni di euro l’ex rimessa” Atac “di piazza Ragusa in via Tuscolana”. È quanto si legge in un articolo pubblicato oggi da Il Corriere della sera in cui si precisa che “il colosso mondiale delle vendite a domicilio è stato l’unico partecipante all’asta, aggiudicandosi un immobile di pregio che la stessa Atac aveva valutato ben oltre il prezzo finale. Secondo una perizia interna all’azienda – prosegue l’articolo – il valore di mercato di quell’edificio sarebbe stato di 14 milioni”.

Infine, a quanto riferisce Il Corriere della sera, “la notizia dell’acquisto di piazza Ragusa non è l’unica: ancora nei giorni scorsi Amazon ha presentato una manifestazione di interesse ad Atac per rilevare gli altri due gioielli del patrimonio della municipalizzata: la rimessa di San Paolo e quella di piazza Bainsizza”.

“Quanto sta avvenendo sugli ex depositi Atac di piazza Ragusa, piazza Bainsizza e San Paolo appare paradossale: da un lato Roma Capitale le aveva inserite tra le sue proposte per il Pnrr come possibili depositi dei mezzi elettrici ma allo stesso tempo sono state messe all’asta ed e’ notizia di oggi che piazza Ragusa e’ stata assegnata al colosso Amazon, unico a presentare una offerta e che lo stesso dovrebbe a breve accadere per gli altri due depositi”, dichiara Andrea De Priamo, capogruppo di Fratekku d’Italia in Campidoglio.

“Oggi stesso – aggiunge – presenteremo una interrogazione per sapere se non si stia determinando un danno erariale aggiudicando un bene pubblico a un prezzo inferiore a quello di mercato (sembrerebbe 11 milioni a fronte di valutazioni precedenti oscillanti tra i 14 e i 20) e per quale motivo non sia stata predisposta la delibera di acquisto dei depositi da parte di Roma Capitale. Vogliamo inoltre capire – conclude – se si pensi di mettere in campo varianti urbanistici evidentemente necessarie per trasformare gli immobili in hub logistici certamente non compatibili con un tessuto urbanistico semicentrale e con l’assetto del territorio interessato che avrebbe un pesante impatto sul traffico e sulla qualita’ della vita”.

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